debating witches and folklores
the unknown trubles on your mind
maybe your mind is playing tricks
you sense , and suddenly eyes fix
on dancing shadows from behind
Fear of the dark, Fear of the dark...
(From" Fear of the Dark" - Iron Maiden).
Ci risiamo: quando non riesce a governare qualche cosa, il potere trasforma quel qualche cosa nel nemico.
E' piuttosto evidente, in Italia, l'avversione del ceto politico a Internet e alla sua capacità di assimilare e, quindi, di trasmettere informazioni in modo così rapido da non lasciare più nemmeno il tempo o l'opportunità della smentita di rito. Come non comprenderli? Decine di anni a lottizzare Rai e a crearsi imperi mediatici di TV e carta stampata per poi vedersi ridicolizzare in pochi secondi da un blogger qualsiasi dotato di un cellulare con videocamera.
Oggi l'intelligenza collettiva di internet permette di individuare un'imprecisione o finanche una dimostrazione contraria di qualsivoglia teoria, correggendo laddove è possibile e sbugiardando con gogna annessa laddove il dialogo risulti difficile.
Ovviamente la tara del web è che altrettanto velocemente girano panzane di, per fare qualche esempio, complottisti, sette religiose e quant'altro, ma tant'è: come in tutte le cose poi a fare la differenza è il giudizio del singolo.
Veniamo alla religione, dunque.
Già nel 2009 la Chiesa in un convegno organizzato dalla CEI, attraverso le parole del teologo Adriano Fabris, metteva in guardia i credenti dai social network e da internet in generale, che pur rimanendo opportunità buone, potevano essere latrici di ideali sbagliate o di proselitismi da parte di altre sette, da quelle cristiane a quelle sataniche.
le sette approfittano di "luoghi virtuali" come Facebook per creare nuovi culti, non a caso a immagine e somiglianza delle grandi religioni, seminando confusione tra tante persone spinte dal silenzio e dalla solitudine a cercare contatti su internet
Queste le parole esatte del teologo.
Un po' dire "attenzione l'acqua è bagnata". Anzi, da un certo punto di vista, è come se l'acqua frizzante accusasse l'acqua naturale di essere bagnata, sottintendendo come questa peculiarità sia da valutarsi in termini negativi.
L'errore più grosso tuttavia non è la valutazione del mezzo quanto il fatto che il mezzo venga travisato come causa.
Di fatto internet veicola informazioni, siano esse richieste, commenti, notizie, spiegazioni o quant'altro, è pertanto semplicemente il mezzo. Non può essere accusato di alcunché, ed anzi pare abbastanza ovvio che è l'uso che se ne fa che dovrebbe essere soggetto di giudizio. Va notato, tra l'altro, che mezzi "negativi", come ad esempio la volgarità, possono trovare giustificazione se finalizzate a qualche cosa di positivo, vedasi ad esempio la comicità.
Ieri di nuovo la Chiesa ha espresso i suoi dubbi allarmando ancora la platea di fedeli, paventando che i social network possano essere il mezzo con cui Satana adesca e quindi fa proselitismi.
Questa volta infatti a parlare non è un teologo, bensì un guaritore o se meglio vogliamo individuarlo, un esorcista, tale don Gabriele Nanni.
Un po' dire "attenzione l'acqua è bagnata". Anzi, da un certo punto di vista, è come se l'acqua frizzante accusasse l'acqua naturale di essere bagnata, sottintendendo come questa peculiarità sia da valutarsi in termini negativi.
L'errore più grosso tuttavia non è la valutazione del mezzo quanto il fatto che il mezzo venga travisato come causa.
Di fatto internet veicola informazioni, siano esse richieste, commenti, notizie, spiegazioni o quant'altro, è pertanto semplicemente il mezzo. Non può essere accusato di alcunché, ed anzi pare abbastanza ovvio che è l'uso che se ne fa che dovrebbe essere soggetto di giudizio. Va notato, tra l'altro, che mezzi "negativi", come ad esempio la volgarità, possono trovare giustificazione se finalizzate a qualche cosa di positivo, vedasi ad esempio la comicità.
Ieri di nuovo la Chiesa ha espresso i suoi dubbi allarmando ancora la platea di fedeli, paventando che i social network possano essere il mezzo con cui Satana adesca e quindi fa proselitismi.
Questa volta infatti a parlare non è un teologo, bensì un guaritore o se meglio vogliamo individuarlo, un esorcista, tale don Gabriele Nanni.
In effetti fino a non molto tempo fa questo (il satanismo) era un fenomeno di nicchia. Con l'avvento di Internet e soprattutto dei social network, il fenomeno è diventato di piazza e ormai il diavolo viene evocato anche attraverso il web.Chissà se tramite una mail, o attraverso un invocazione tramite forum. Magari con il sacrificio di un avatar...
Battute a parte, la cosa viaggia, come sopra tra l'ovvio e il ridicolo. Ovvio, in quanto internet è un mezzo molto potente, ridicolo perché l'idea che qualcun altro utilizzi il mezzo per fare ciò che la chiesa ha sempre fatto, ovvero proselitismo, rientra appieno nel precedente esempio dell'acqua naturale contro l'acqua frizzante. La presenza del diavolo su internet la definiscono "trappola per indifesi", una sorta di tenebra di cui avere paura e contro cui loro risponderebbero con la luce della fede. In altre parole l'idea è quella di combattere l'ignoranza con altra ignoranza, creando e dunque instillando la paura verso qualcosa di metafisico e dunque non provabile, sostituendosi all'unica vera via di scampo dell'uomo, ovvero la conoscenza.
La Chiesa dunque si pone dinnanzi all'ignoto facendo leva su di una tradizione che affonda le proprie radici nell'ignoranza e, da un certo punto di vista, nell'arretratezza culturale dei suoi padri (rispetto ai tempi odierni), riproponendo il demone tentatore come matrice di tutti i mali, laddove invece il male (come il bene) è concetto evidentemente intrinseco alla natura umana la quale abbisogna della conoscenza e della saggezza da essa derivata per poterlo circoscrivere e controllare.
Ma la vanità della Chiesa non si limita a ciò, perché come invece è nella natura della religione, essa si pone come latrice unica della verità per cui è il prete esorcista che deve disporre del "malato" affinché possa egli valutare se affetto da turbe psichiche o sia "realmente" posseduto.
Nel fare tutto ciò adotta un metodo assai raffinato, ben distante dalla follia inquisitoria dei secoli bui, ma mischia abilmente ottimi consigli ai propri dettami, così mentre si consiglia di
non ricercare il sensazionale ed evitare (...) la stolta credulità che vede interventi diabolici in ogni anomalia e difficoltàsi pone in guardia anche da coloro che predicano
il razionalismo preconcetto che esclude a priori qualsiasi forma di intervento del maligno nel mondoIl razionalismo non può essere preconcetto nei confronti di un entità di cui non si hanno prove di esistenza. Se è frutto di un credo e/o di fantasia il Razionalismo, in quanto tale deve rigettare quello che considera una menzogna, sia esso la volontà finalizzata al male di un ipotetico demone, sia l'intelleggibile quando assurdamente crudele morale di un dio come quello che abbiamo avuto modo di scoprire dalle parole di De Mattei.
Così, per un razionalista le parole di padre Truqui della diocesi di Frascati, il quale descrive il demonio come un essere che
opera attraverso la tentazione e l'inganno; è mentitore. Può ingannare, indurre all'errore, illudere.sembrano una vera e propria confessione di un rappresentante della chiesa su ciò che la chiesa fa.
Manca la ciliegina finale: cosa fare in caso di sospetto influsso demoniaco?
Presto detto:
non ricorrere mai a coloro che praticano la magia o si professano detentori di poteri occulti o medianici o presumono di aver ricevuto poteri particolariPiuttosto,
è necessario rivolgersi prima di tutto al discernimento dei sacerdoti esorcisti e ai sostegni di grazia offerti dalla Chiesa soprattutto nei Sacramenti.Niente sale da sciogliere in acqua o fantocci da trafiggere, dunque: un bel rosario e un po' di acqua benedetta, meglio, ovviamente, se regolarmente acquistata.
1 commento:
Leggendo il titolo ho subito pensato agli iron maiden, e infatti un pò avevo ragione.
Per il resto d'accordo con te: quando non si conosce qualcosa la si teme, e l'ignorante cerca di distruggere quello che teme.
Ma credo che la chiesa sia più paraculo, oltre che ignorante
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