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venerdì 14 gennaio 2011

Lo strano rapporto tra religione e sesso


Il rapporto tra religione e sesso è un argomento che desta sempre la mia curiosità, specialmente se per religione si intendono le due dottrine, oggi, più seguite del pianeta, ovvero Islam e Cristianesimo. 
Ambedue le religioni si rapportano alla sessualità in modo censorio, nascondendo sotto un velo moralizzatore il tentativo di controllo delle coscienze, frustrando il più possibile i propri adepti.
Così una delle cose più gioiose e piacevoli della vita è divenuta attraverso le lenti distorte delle grandi religioni, una cosa sporca, accettabile solo ai fini di procreazione. In pratica tali religioni che ci dovrebbero elevare fino al raggiungimento di uno stato di beatitudine, ci vogliono nei confronti del sesso, simili alle bestie, perché di fatto sono le bestie che ricercano la copulazione ai fini riproduttivi (e nemmeno tutte...)
La personificazione dell'esempio morale che ci viene presentato dalla chiesa, ad esempio, è il santo, che il più delle volte è casto o, come nel caso di Agostino, di un libertino ravveduto. Meglio ancora la figura della Vergine, con la quale ci espongono un'idea per cui, se le donne potessero procreare senza il sesso, sarebbe meglio per tutti.
Curioso il concetto di verginità nei paesi islamici, dove si pretende la verginità e la morigeratezza, ma se finisci martire in nome di dio, ti vengono date, un tot numero di vergini.
Ci sarebbe da domandarsi che cosa se ne fa il martire delle ex-vergini una volta che ha consumato e quindi non sono più tali, ma questo è un altro discorso.
Ad ogni modo prendo spunto da un articolo della BBC segnalato su Pseudoscienze Bibliche per sottolineare quanto già anticipato nel precedente post, ovvero come la religione, mi riferisco sempre a Islam e Cristianesimo,  stia attenta ad evitare o comunque a circoscrivere, quei pericoli che deriverebbero dal miglioramento del livello culturale dei popoli e dalla loro emancipazione, preferendo di gran lunga mantenerli sotto un'ignoranza mascherata da cultura, ma che altro non è che un insieme di  vergognose superstizioni.

Nello specifico, nell'articolo si parla di un medico pakistano, il Dott. Akhtar, autore del libro Sex Education for Muslim, ove lo stesso spiega, che anche nel Corano vi sono inviti alla sessualità e che essa non deve essere demonizzata. Il medico affronta i problemi dei giovani connazionali musulmani cui la sessualità viene nascosta e censurata al punto che essi non riescono neppure a comprendere la metamorfosi della pubertà. Questa, in molti casi a suo dire verrebbe vissuta in modo talmente errata da condurre i giovani adolescenti alla depressione e finanche al suicidio.
Per questo suo tentativo, alcuni politici locali che potremmo definire i "Binetti" della situazione, hanno ostacolato il medico arrivando ad accusarlo di istigazione alla pornografia. Gli stessi colleghi, impregnati di moralismo religioso, lo hanno definito un ciarlatano.


Anche le chiese cristiane si sono date il loro da fare per seminare ogni sorta di idiozia circa la sessualità. Vi invito a tal proposito a leggere il post (Polluzione e masturbazione, ma in tutti i capitoli vi sono delle perle non indifferenti) che avevo fatto a commento del Manuale del Confessore, guida riguardante il comportamento e i metodi che i sacerdoti dovevano tenere nel prevenire e nel confessare il cosiddetto VI comandamento (non commettere atti impuri) .
Ma basta scartabellare qualche libro su inquisizione e stregoneria, o analizzare le evoluzioni misogine delle chiese cristiane lungo tutta la loro storia per capire quanto il sesso e il piacere da esso derivato sia per loro una vera e propria nemesi. 

3 commenti:

uniroma.tv ha detto...

Al Teatro Argentina i ragazzi della consulta dei collegi universitari presentano una serata che affronta il tema dell'intersoggettività.
Al seguente link il nostro servizio:

http://www.uniroma.tv/?id_video=18306
Ufficio Stampa di Uniroma.TV
info@uniroma.tv
http://www.uniroma.tv

annamaria ha detto...

Navigando per il web ho trovato quest'articolo molto interessante ed anche se datato mi piace lasciare il mio modesto contributo.
Molte contraddizioni vi sono nelle religioni circa il sesso, quella poi delle sette vergini che attendono il martire di turno è una vera idiozia che trasforma gli uomini in criminali. Nella chiesa cattolica il sesso è visto ancora come procreazione, anche questo è sbagliato, i figli si fanno quando c'è il desiderio di averli sapendo di poter garantire loro una famiglia solida che potrà inculcare loro valori importanti: tutto si fonda nell'infanzia. Per quanto riguarda il discorso della Vergine Maria lì entriamo nella fede, non centra nulla il fatto che si trasmetta alle donne il messaggio di verginità e procreazione, nulla è impossibile a Dio, per cui Maria in quanto creatura prescelta dal Signore mise al mondo Gesù per opera dello Spirito Santo. La Chiesa è composta da uomini e i religiosi, essendo uomini con le loro colpe, peccano distogliendo dal significato di religiosità.

annamaria

Unknown ha detto...

Grazie del contributo Annamaria. Per quando riguarda il discorso sulla Vergine Maria, tieni presente che il mio è il punto di vista di un non credente (non credo in nessuna religione, pur accettando l'idea della possibilità di una o più forze superiori), se si vuole , di un osservatore esterno che cerca di essere il più possibile obiettivo, pur consapevole di avere molte, troppe, tare. Ad ogni modo la verginità perpetua di Maria fu definito come dogma nel V secolo e, oltre ad avere similitudini a religioni riferibili ad epoche più antiche, si può supporre che gli evangelisti abbiano fatto di tutto per rendere autentiche le profezie veterotestamentarie al fine di supportare la divinità del Cristo. Rimane come dici tu una questione di fede. Tuttavia, non mi sembra sbagliato affermare che per secoli la verginità di Maria fu esaltata dalla chiesa come virtù e come esempio a cui rifarsi. Il discorso della Chiesa santa ma composta di uomini peccatori, infine, è un tema che mi ha sempre fatto storcere il naso

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