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lunedì 3 gennaio 2011

La strage di Alessandria d'Egitto


Nelle religioni d'Oriente lo chiamano Kàrman, ovvero il principio di causa-effetto: quando qualcuno decide un azione essa si riverbera nel tempo e le conseguenze di questa svelerà gli effetti nel tempo, spesso ritornando, o ritorcendosi su colui che l'ha compiuta o sui suoi eredi. 

Era il 28 luglio del 1882 quando Papa Leone XIII proclamò santo e dottore un personaggio piuttosto ambiguo, di fatto un padre spirituale della chiesa Copta, tal Cirillo di Alessandria.
Cirillo di Alessandria ci viene consegnato dalla Storia, come un uomo violento e autoritario, molto più simile ad un boss mafioso che non a quella di un sant'uomo integerrimo ed infatti, si macchio di vari delitti, primo tra tutti la persecuzione di coloro che si opponevano alla sua teologia e alla sua politica. La violenza di Cirillo fu causa del brutale assassinio di Ipazia, la celebre scienziata e filosofa neoplatonica , ma non si limitò a muover guerra ai pagani: egli distrusse la comunità ebraica di Alessandria, perseguitò i novaziani, fratelli di fede, e arrivò a corrompere la famiglia imperiale (indebitando la stessa Chiesa di Alessandria)  per aver ragione sull'avversario Nestorio,  attribuendo con menzogne al vescovo siriano delle tesi eretiche e facendolo per questo condannare. 
Tutto ciò accadeva nel V secolo. Un secolo dopo un mercante d'Arabia diede vita all'Islam e nel 640 Alessandria cadde nelle mani dei sui seguaci divenendo Mussulmana.

1 gennaio 2011, pochi minuti dopo la mezzanotte e un'esplosione fa strage di cristiani: 21morti e 8 feriti. 
Subito si levano le voci indignate da tutto il mondo e, in ogni dove, echeggia il termine "cristiano". Avrei preferito si usasse una parola più forte di "cristiani", avrei preferito si usasse "uomini" perché di questo si tratta, di uomini dalla mente obnubilata che uccidono altri uomini con la scusa e/o con il patrocinio della religione, ad ulteriore dimostrazione di quanto qualunque religione sia davvero tristemente fallace e quindi sostanzialmente falsa.
Infatti alle parole del Papa, che stigmatizzava l'avvenimento, subito si è levata indignata la voce dell'Imam che accusava la santa sede di "ingerenza", come se il denunciare la stupidita umana possa essere tale. 
Il problema che però ha posto l'Imam è corretto, almeno parzialmente.
Il Papa (in modo più intelligente) e mezzo Occidente (in modo raccapricciante) infatti, si stracciavano le vesti per l'attacco al cristianesimo, mentre avrebbero sempre taciuto sulle stragi effettuate  in Iraq e Afghanistan dai "crociati", perché tali continuano a vederci i mussulmani.
Insomma, dice l'Imam, sempre pronti a piangere quando le vittime sono occidentali, ma quando sono gli occidentali, cristiani, a uccidere, allora Santa Sede e leader mondiali tacciono.
Tuttavia, continuo a ribadire che stragi più o meno volute (ci si augura che gli errori compiuti dai militari stanziati nei sopraccitati paesi siano, per l'appunto, errori) colpiscono non tanto credenti quanto uomini, cui l'etichetta di credenti è al limite una tara, non un valore aggiunto, soprattutto quando si parla di religioni del Libro, che in quanto esclusive, hanno come obiettivo quello del predominio assoluto (che passa inevitabilmente, è bene dirlo in modo esplicito e inequivocabile, per la cancellazione dell'altrui credo).
Sotto questa luce le parole dell'Imam risultano tre volte stupide: in primo luogo perché confonde il legittimo sdegno per ingerenza, quindi per il fatto di non rendersi conto che a morire sono prima ancora che credenti, uomini, ed infine perché di fatto, con quelle parole, cade nello stesso errore concettuale che addebita al Pontefice, aggravato dal fatto che la sua religione approva il martirio a scapito di vite altrui.
Homo homini lupus (...), sacerdos sacerdoti lupissimus

Di ben altra stupidità, assai più demoralizzante, è quella che traspare dalle parole di alcuni nostri politici, in primis il solito Frattini, tristemente nostro Ministro degli Esteri, anche se visto dall'esterno sembrerebbe più il Segretario di Stato Vaticano.
Ma mentre il ministro si godeva le vacanze sulla neve, il primo a parlare è stato Mario Mauro, europarlamentare, il cui credo è ben condensato in questo stralcio tratto dal suo sito:
Ci sono delle urgenze, poi, che ci vengono imposte dal particolare momento storico che stiamo vivendo: l’impegno in difesa dei cristiani perseguitati, le battaglie per affermare il principio di sussidiarietà, l’emergenza educativa, la tutela del diritto alla vita e il valore della famiglia.
La forma mentis è la medesima di cui sopra, ed infatti, la chiave per decifrare il suo pensiero è proprio la visione ridotta del suo mondo: si parte dalla difesa dei soli cristiani; ne consegue che l'emergenza educativa è quella di imporre la religione nella didattica, la tutela del diritto alla vita sia la solita visione che affosserebbe la 194, e il valore della famiglia è la locuzione sotto il cui velo si cela l'omofobia. Approfondire per credere.
Ed infatti Mauro in un articolo apparso su il Giornale ci espone le sue confusionarie tesi; dapprima sembra acccorgersi che :
(...) cristianesimo e Occidente, per i gruppi fondamentalisti che stanno dilaniando le comunità cristiane di mezzo mondo, rappresentano il nemico da distruggere. Caratteristica del fondamentalismo è prendere Dio come pretesto come progetto di potere... In tanti Paesi il cristianesimo viene confuso volutamente con l’Occidente proprio per aumentare l’audience e le possibilità di successo per meglio conseguire quel progetto di potere.
ma poi finisce per confondere Uomo e Cristiano e si invaghisce dell'idea che difendere il secondo sia un modo per salvare il primo, quindi si dimentica del primo primo concentrandosi tutto sulla sua difesa del secondo dimostrando di fatto le sue parole, ovvero che vi sono persone che lui definisce erroneamente fondamentalisti per cui Dio diviene pretesto per il potere. Lo dimostra invero, ma a suo discapito perché di fatto il suo ragionamento gli si si ritorce contro, 
Infatti non scorrono poche righe perché si leggano frasi come:
La paura o, peggio, il disprezzo laicista per la presenza cristiana altro non è che presagio di un futuro incerto per il nostro stesso mondo occidentale.
Naturalmente, non può non concludere  con l'esaltazione dell'operato del Governo Italiano (e un tantino anche del suo, perché no?), in un minestrone di successi o presunti tali che poco o nulla hanno a che vedere con la strage di Alessandria, ma tanto con un tentativo di giustificare il potere:
Il Governo italiano ha già dimostrato a più riprese di avere colto l’emergenza in atto, ad esempio in sede di Consiglio europeo già alla fine del 2009 ottenendo l'inserimento nelle conclusioni del consiglio di una dichiarazione sulla libertà religiosa. Altro successo si è verificato con l'appello contro la sentenza della Corte europea di Strasburgo che voleva proibire l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici. Altro esempio è stato l’approvazione da parte del parlamento europeo, su mia proposta, di una risoluzione comune su «Iral - in particolare la pena di morte (compreso il caso di Tareq Aziz) e gli attacchi contro le comunità cristiane».
Ma ritorniamo al ministro degli Esteri Vaticano, "monsignor" Frattini e prepariamoci ad assistere a dichiarazioni a dir poco sconcertanti:
L'Europa elargisce aiuti generosi a tanti Paesi, ed è giusto perché sono Paesi in via di sviluppo ma non possiamo avere in cambio distrazione o tolleranza verso le stragi dei cristiani. Come Europa è il momento di pensare cosa fare dei contributi a quei Paesi che non collaborano che vanno diminuiti se non addirittura eliminati.
Da perfetto incompetente, e non vado oltre per tema di querele, il nostro ministro degli Esteri (magari fosse quello Vaticano!) arriva a proporre di tagliare gli aiuti alle popolazioni di stati bisognosi i cui governi, spesso dittatoriali o non eletti con tutti i crismi della democrazia, si macchino dell'abominevole delitto di non proteggere a sufficienza i cristiani dalle stragi di terroristi.
Vediamo, nella lista potremmo inserire gli USA, che non hanno saputo difendere  2974 vite nell'attentato a Torri Gemelle e Pentagono, o anche la Spagna, che piange i suoi 191 morti di Atocha; e non dimentichiamo l'Inghilterra nelle cui metropolitane hanno trovato morte per mano di terroristi 51 persone.
Ma quelli erano uomini, non cristiani. Ovviamente. 
Frattini non arriva nemmeno dove per un attimo è giunto il suo collega europarlamentare, nemmeno gli passa per la testa, tutto preso come novello templare a difendere cristiani in tutto il mondo (e a farsi soffiare sotto il naso terroristi nostrani), che gli attentati in Egitto hanno probabilmente come scopo quello di  minare il ruolo di mediatore che da decenni il paese nord africano detiene. 
Purtroppo i nostri politici non possono ambire ad altri livelli che a questi, di poveri cristi.

1 commento:

longa ha detto...

E' triste assistere a queste scene di violenza ma è ancora più triste vedere che le persone di riferimento che dovrebbero mediare rimangono cieche davanti alla realtà ed esprimono pensieri solo sul loro idealismo

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