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martedì 20 luglio 2010

Per grazia ricevuta


Berlusconi donerà un milione di euro per salvare la Madonnina che a suo dire l'avrebbe "miracolato" nella celebre aggressione nel quale ironia del destino fu ferito proprio dal lancio di un modellino del Duomo di Milano.
Un ottima cosa: piuttosto che costruire finti vulcani lasciandoci nell'imbarazzo di scegliere tra la definizione di grottesco e quella di pacchiano, utilizzare le proprie ricchezze per ciò che di fatto è patrimonio comune e senz'altro cosa da lodare. Sia chiaro, c'è di mezzo molta retorica, la Madonnina non ha alcun bisogno di essere salvata. Come dice il direttore della Veneranda Fabbrica, l’ingegnere Benigno Mörlin Visconti Castiglione
«No, la Guglia non rischia di crollare...

Da un punto di vista statico, infatti, non ci sono problemi particolari, anche perché, in tal senso, la Guglia maggiore è già stata oggetto in passato di due importanti interventi, a metà dell’800 e alla fine degli anni ’60 del secolo scorso. E tuttavia...»
Tuttavia, c'è degrado, si staccano alcuni pezzi del rivestimento marmoreo. 
Ma la cosa, possiamo dire, è normale, l'inquinamento, ma anche gli agenti atmosferici (sbalzi di temperatura, l'umidità, il vento di quota) e non da ultimo il lento scorrere del tempo, agiscono deteriorando la monumentale cattedrale gotica, così come per ogni cosa cosa nata dall'ingegno dell'uomo. 
Ciò che però più mi colpisce e l'uso della parola "miracolato". 
Il miracolo dovrebbe essere di per sé, un avvenimento inspiegabile, che sfugge in qualche modo alla comprensione perché, almeno in apparenza sfida o sfugge a quelle che sono le leggi conosciute della natura. Una guarigione inspiegabile, ad esempio, è il classico genere di miracolo: un male considerato incurabile dalla medicina attuale, per qualche sconosciuto motivo regredisce. 
Il fatto che un oggetto contundente che aveva una più o meno remota possibilità di colpire organi vitali o comunque non sia andato a segno non è un miracolo. Non lo era il duomo in miniatura lanciato da Tartaglia, come non lo fu il proiettile che colpì Giovanni Paolo II: il caso è caso, si può chiamarlo fortuna, ma pensare ad un intervento divino è assurdo. Altrimenti l'inverso dovrebbe essere diabolico, cosa che purtroppo accade: un colpo di pistola alla ruota posteriore di un auto in fuga che buca il passa ruota e si infila attraverso i sostegni del poggiatesta direttamente sulla nuca di un fuggitivo. Me lo raccontò un amico, allora tenente dell'Arma. Il malvivente morì e il Carabiniere dovette subire un processo.
La verità è che quel miracolo, quel incredibile e inspiegabile caso per cui il Tartaglia sbagliò (fortunatamente) mira tirando un oggetto contundente in piena libertà e con tutto il tempo di prendere la mira,  vorrebbe essere una sorta di investitura di origine divina, il cui prezzo di questi tempi grami vale tutto il milione di euro. 
E poi volete mettere l'idea di pareggiare i conti e salvare colei che presumi ti abbia salvato!
Una volta tanto, per lo meno, questa stucchevole retorica ha un buon fine: la ristrutturazione di uno dei più bei monumenti concepiti da mente umana.

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