venerdì 30 settembre 2016
I pensieri disordinati dell'attesa
Oggi c'è stata un'accelerazione rispetto ai tempi previsti. L'operazione prevista per metà settimana è stata anticipata a lunedì in prima mattina. Domani avrò il colloquio definitivo con il neurochirurgo, poi una domenica con amici e parenti. La mia piccolina affronterà il suo primo giorno con gli Scout, spero le piaccia, lo considero un grande passo per la sua formazione e la sua indipendenza. Spero di riuscire a vederla anche solo per qualche minuto, credo di averne bisogno anche se ho paura di farmi travolgere dalle emozioni. Non voglio trasmetterle i miei timori. Come sempre non è facile capire ciò che è giusto, anche perché c'è una certa soggettività che definisce questo concetto: in fondo anche la giustizia non è che un opinione.
Mia moglie si sta rivelando sempre di più una creatura eccezionale.
Le donne hanno risorse incredibili che credo solo la violenza possa incrinare. Più volte mi sono chiesto cosa farei senza di lei; in questi giorni credo di avere trovato un bel po' di risposte.
Di mia madre non ho mai parlato molto, vedo nei suoi occhi la paura e il dolore.
Credo di essere stato un figlio difficile ma sono certo che sia fiera di me.
Lotterò perché lo sia ancora.
Gli amici ci sono così come del resto mia sorella e mio cognato e questo è tutto.
Ora chiudo qui, un po' frettolosamente: i farmaci contro l'epilessia mi rendono difficile concentrarmi e lottare contro il t9 mi ha effettivamente sfiancato.
Alla prossima
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1 commento:
un grandissimo abbraccio e che la più generosa delle Lupe ti sollevi tra le sue fauci e ti protegga.
facci sapere.
Giancarla
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