L'Italia è un paese dove la gente ama complicarsi la vita. Abbiamo uno dei più voluminosi codici di leggi del pianeta che, manca poco, ti indica il modo corretto di emettere gas dal di dietro (durata dell'emissione, decibel, composizione, e non vado oltre...).
Tutto perché non si riescono ad applicare poche ma semplici leggi ma si cerca di migliorare le cose aumentando a dismisura codici e codicilli fino a cadere nei paradossi. Non bastasse il legislatore italiano, ci si mette pure l'Europa a dare suggerimenti (e se ce lo chiede l'Europa...).
Sono a casa in malattia a causa della frattura abbastanza brutta del polso, il telefono squilla ogni 20' minuti circa. A parte qualche telefonata dei colleghi che mi chiedono di fare un preventivo o qualche informazione generica i numeri sono sempre di call center, il cosiddetto marketing telefonico.
Dopo aver perduto la pazienza ho cercato un rimedio, di per sé abbastanza semplice: l'iscrizione al Registro delle Opposizioni.
Ebbene ho scoperto una cosa incredibile: per iscriversi al Registro delle Opposizioni bisognava dare il consenso per la pubblicazione del proprio numero di telefono nei pubblici elenchi.
Già, ma io il consenso non lo avevo dato proprio per evitare di essere raggiunto dal marketing pubblicitario.
Come hanno avuto il mio numero dunque?
In teoria avrebbe dovuto essere sufficiente quel diniego iniziale: "non voglio che il mio numero venga reso pubblico", a casa mia vorrebbe significare: il numero di telefono è ad uso personale, quindi lo do IO a chi voglio IO; gli altri non lo possono sapere e quindi men che meno usare.
Perchè invece il numero è finito ai call center? Chi devo ringraziare?
Ma soprattutto posso fare qualcosa?
Pare di no, non si può fare nulla, non in questo Paese dove, per l'utente cittadino l'ignoranza della legge non è ammessa, mentre per chi gode di coperture politiche tutto è fattibile.
Il perchè è presto detto:
è cambiata la normativa che regolava il settore del telemarketing: l’art. 20 bis della legge n.166/2009 ha introdotto incisive modifiche al regime di gestione degli elenchi abbonati da parte degli operatori di telemarketing. Rispetto al precedente impianto normativo basato sull’opt-in – che non ammetteva il contatto telefonico nei confronti di quanti non avessero preventivamente fornito il proprio consenso – il legislatore ha privilegiato il sistema dell’opt-out. Per cui a partire dal 31 gennaio 2011 l’abbonato può iscriversi nel “Registro Pubblico delle Opposizioni”, istituito con il D.P.R. 178/2010, per non ricevere più le chiamate a fini promozionali e pubblicitari da parte degli operatori di telemarketing. Questo cambiamento consente all’Italia di adeguarsi alla normativa prevalente in Europa dove l'opt-out è adottato dalla maggior parte degli stati membri, tra cui Francia, Regno Unito e Spagna.
Tradotto, avevate dato il diniego all'utilizzo dei vostri dati? Non importa, il sagace legislatore ha tolto la norma che vi proteggeva automaticamente al momento della stipula del contratto per inserirne una dove per proteggervi dovete iscrivervi ad un Registro, il tutto per "adeguarvi" ad una norma europea, (evidentemente) non vincolante, totalmente a favore del telemarketing a cui aderiscono la maggior parte (davvero?) degli stati membri tra cui Francia, Spagna e Regno Unito (ma non, ad esempio, la Germania...).
Paradossalmente, dunque se non volete essere iscritti a qualcosa che utilizzi i vostri dati dovrete iscrivervi a qualcosa che utilizza i vostri dati! Geniale!
Abbandonando la logica (in realtà c'è ed è una logica criminale), manteniamo la calma e cerchiamo di essere pratici: come si suol dire, adattiamoci (d'altra parte pare sia il miglior modo per evolversi).
Telefono a Infostrada, il mio fornitore, e scopro che proprio in virtù di quanto sopra, pur avendo dato inizialmente il diniego, i miei dati sono pubblici da oltre 2 anni.
Per tutti, tranne per il Registro delle Opposizioni!
Già perché telefonando o compilando on line il modulo mi viene risposto da un sistema automatico che il mio numero non è pubblico e quindi non è soggetto a protezione!
Ora ho mandato una mail al suddetto Registro sperando che risolvano la cosa.
Viceversa rinuncerò al telefono e vadano a farsi fottere loro, il sagace legislatore italiano, quello europeo e la lobby che ha dettato la norma.
3 commenti:
Sono stato fra i primi ad iscrivermi al registro suddetto.
I rompiscatole sono ben lungi dal consultare il medesimo prima di rompere le medesime come dovrebbero.
Però riconosco che, mediamente, mollano l'osso quando lo fai notare.
Resta la logica illogica dell'ennesimo doppio carpiato legale.
Basterebbe dire che se voglio essere disturbato devo iscrivermi a un apposito registro dal quale possono pescare le aziende interessate, sennò zitti e muti.
Invece, casualmente, funziona al contrario...
p.s.
Auguri di pronta guarigione!
Grazie!
Nel frattempo ho raccolto alcuni consigli su come e cosa rispondere:
1) rispondere all'operatrice/ore dicendo che possiede una voce sexy e che si è disposti a tutto se si collega con la webcam( pericoloso);
2) approfittare chiedendo consigli sulla riparazione di qualcosa (internet è un po' lento, già che c'è non è che mi da qualche consiglio...);
3) visto che ormai gli operatori di call center sono tutti laureati chiedere di dare una mano a risolvere un problema di matematica del figlio, o di impostare il riassunto di "Guerra e Pace";
4)fingersi di essere una nonna/nonno alle prese con il videoregistratore dvd cui la nipote ha chiesto di registrare la puntata del cartone animato e non riesce a capire come usare il telecomando;
5)fingersi un vecchietto/a molto solo cui la voce dell'operatore ricorda molto quella del suo figlio morto.
6) testato personalmente: contro gli "abbonatori" sky/premium dire che la cosa non interessa perchè non ho la TV, dopo aver raccolto la loro incredulità e dopo un po' di insistenza, rivelare di essere ciechi.
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