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giovedì 3 febbraio 2011

Qualcosa non mi torna


Dunque, vediamo di ricapitolare.
Due anni fa i commenti galanti, chiamiamoli così, di Berlusconi, nei confronti di una ex eroina dei calendari soft porno (quelli che delicatamente vengono giudicati "artistici") fecero infuriare la moglie Veronica. Qualche tempo dopo di nuovo la stessa noiosissima moglie intervenne sul "ciarpame senza pudore" facendo saltare le candidature di belle figliole che sembravano non avere altro nel curriculum che corpi piacevolmente torniti da madre natura, in grado testimoniare la bellezza del nostro Paese nel mondo.
Arrivò poi, come ogni anno che si rispetti,  l'estate,  quando un fotografo birichino immortalò giovani donne semi nude nella dimora del Premier, in quel di Sardegna e, con loro, un primo ministro Ceco, nudo del tutto e per di più, un poco eccitato.
Nipote di Mubarak.
(a sinistra)
Poi arrivò una giovane fanciulla, cui il premier non poteva non presenziare al compleanno, al diciottesimo per precisare, ma era una cosa talmente innocente che persino per la neo maggiorenne era uso chiamare il premier con il nomignolo di "papi".
Sul più bello eccoti però che avvenne l'attentato ad opera di uno squilibrato e il Premier dovette ricoverarsi al San Raffaele dove gli venne messa a fianco una giovane igienista dentale che, non a caso, riuscì a restituirgli il sorriso e forse  a far nascere in lui l'idea del Partito dell'Amore. Che il PdL potesse trasformarsi improvvisamente nel partito dell'amore apparve subito poco probabile, anzi per dirla tutta del tutto inverosimile; probabilmente, penso io, l'unico partito in quel momento era Berlusconi, ma di testa. 
Intendo innamorato, non si fraintenda.
Comunque sia, per ringraziare la giovane igienista del suo affetto gratuito e del tutto professionale il Premier la fa eleggere in una lista blindata a consigliera della Lombardia decuplicandole lo stipendio.
Oramai del tutto innamorato dell'amore, Berlusconi iniziò ad invitare nella sua villa graziose fanciulle per concedersi meritate distrazioni (anche perchè la disoccupazione è in calo, l'economia è in ripresa e gli unici a  fare i pessimisti sono i giornali), nel frattempo libera dall'ingombrante presenza della noiosissima moglie, e qui conobbe una giovane ragazza egiziana, che in realtà era marocchina, ma son dettagli, la quale scherzosamente amava spacciarsi per la nipote del Premier egiziano.
Naturalmente, visto che le feste si svolgevano in una residenza privata non vi era alcuna forma di protezione: chiunque poteva andare e venire secondo il proprio desiderio, bastava avere un invito da Lele Mora o da Emilio Fede. Mica v'erano pericoli che entrassero spie o chissà cos'altro, in fondo era ed è solo la casa privata del Primo Ministro che si sa, non ha un cavolo di potere come da sua stessa ammissione. 
Quindi, appunto, nessuno, tanto meno il premier,  si accorse che quella ragazza egiziana nipote di Mubarak, era in realtà minorenne e marocchina e tanto meno nipote di alcuna personalità politica nordafricana ; comunque sia, è noto che la prassi istituzionale permette di invitare parenti dei premier stranieri senza alcun canone di ufficialità e senza che questo desti la curiosità di quella impicciona della stampa.
Dimmi con chi vai...
Qualche tempo dopo, la giovane nipote di Mubarak venne denunciata per furto da una prostituta con la quale abitava, cosa immagino, debba essere normalissima nei paesi arabi: ne deduco che quasi tutte le principesse saudite amino coabitare con prostitute brasiliane . 
Il nostro Berlusconi venne così destato nel cuore della notte temendo che l'arresto di colei che in buona fede reputava essere la nipote del premier egiziano potesse creare niente poco di meno che un incidente internazionale, (che sempre accade quando una parente di autorità nordafricane  si permette di rubare gioielli alla coinquilina peripatetica) decise di intervenire di persona. Lui non sapeva che la pia ragazza era minorenne, tuttavia non fece chiamare l'ambasciata egiziana ma, forse preso dall'ansia,  decise di chiamare personalmente la Questura; cosa normale per un Primo Ministro, specie se ansioso e, spiegando il rischio di incidente diplomatico, suggerì l'affidamento della giovane maggiorenne egiziana alla sua fidata igienista dentale, cosicché la ragazza potesse venir tranquillizza come ai tempi era stato tranquillizzato lui. O forse non proprio come , ma più o meno.
L'affidamento per una maggiorenne, sembrerà strano detto così, e forse anche detto cosà, ma non dobbiamo essere mal fidenti: è assai probabile che nei paesi nord africani sia d'obbligo non solo per le minorenni ma anche per le maggiorenni e il nostro Premier è un uomo di mondo, si sa.
Tutto ciò sempre senza che nel frattempo mai nessuno gli sia venuto in mente di verificare la  vera identità di questa ragazza. 
Al risveglio, poi,  preso com'era dai tanti impegni istituzionali il nostro premier si dimenticò, come è ovvio, del caso e non chiamò l'amico egiziano per tranquillizzarlo sulle sorti della scapestrata nipote. Voleva probabilmente proteggerla da una lavata di capo.
Comprensibile.
Tutto comprensibile.
Ma perché ho la sensazione che qualcosa non torna?

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