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mercoledì 26 maggio 2010

Omeopatia vs Medicina


"acqua fresca"
Volutamente, nel titolo ometto aggettivi come "tradizionale" o "allopatica" in quanto è mia convinzione che l'omeopatia sia, come sottolineato dalla British Medical Association, qualche cosa paragonabile più alla stregoneria che alla scienza
La fondazione "Corriere della Sera" ha invitato ad un confronto il Dott. Garattini, presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano e Christian Boiron presidente degli omonimi Laboratoires che producono farmaci omeopatici.
Quello che subito salta all'occhio nel confronto è che il Dott. Garattini va sempre al sodo mentre Boiron svicola dalle domande. 
Qualche esempio: 
Domanda :"La medicina omeopatica ha la stessa efficacia di quella tradizionale?"
Risposta :" Non c’è nessuna idea che possa durare oltre due secoli se nel frattempo non ne è stata dimostrata l’efficacia: l’omeopatia è una scienza antica, conosciuta fin dal V secolo ed è stata reintrodotta nel XIX secolo dal medico tedesco Hahnemann". 
Domanda :"Quali sono i principi attivi di una preparazione omeopatica e qual è la loro validità rispetto ad un preparato della medicina comune? Si possono curare con l’omeopatia patologie come diabete e neoplasie?"
Risposta :"La diagnosi in omeopatia sta nell’individuare il preparato giusto per ogni paziente. La scelta del medicamento dipende dalla reazione individuale alla malattia, anche mentale: nei farmaci omeopatici il principio attivo, presente nei farmaci tradizionali, è costituito da una quantità di molecole ottenute per diluizioni successive in acqua. Anche il premio Nobel Montagnier sostiene che le molecole hanno la capacità di mantenere inalterate le proprie capacità biologiche anche se fortemente diluite nell'acqua".
Il perché evidentemente è semplice: nella prima domanda ovviamente la risposta corretta sarebbe NO, mentre nella seconda un'eventuale risposta positiva avrebbe per conseguenza una bella denuncia.
Molto interessante la risposta alla quarta domanda dove Boiron ci svela che:
 I farmaci omeopatici sono rintracciabili nelle comuni farmacie e il loro costo è basso
Certo, sarebbe da chiedere perché uno sciroppo di acqua "mnemonica", zucchero e qualche colorante costi 10  e rotti euro (..e una discussione con mia moglie...), ma continuiamo e passiamo alla solita storia per cui i farmaci omeopatici non hanno effetti collaterali:
I medicamenti omeopatici sono sicuri anche per bambini molto piccoli, e per le donne che ne fanno uso durante la gravidanza. Anche per questo motivo l’omeopatia si pone come una valida alternativa alla medicina tradizionale, che invece, ogni anno miete vittime per gli effetti collaterali: il numero delle morti per uso di farmaci allopatici è in crescita.
Valida alternativa? Per cosa? Per malattie che si risolvono comunque da sole in qualche giorno o settimana tipo il terribile raffreddore?
Che poi i morti per effetti collaterali da medicina allopatica sono in aumento è un dato che preso da solo non significa nulla, almeno per una mente degna di tal nome: a cosa è dovuto quest'aumento? A un aumento degli effetti collaterali letali o ad un aumento del numero delle persone curate?
Perché in tal caso potremmo dire con altrettanta sicurezza che c'è un aumento di mortalità di persone che tentano di curare malattie (neoplasie o diabete giusto per rimanere negli esempi citati)  con farmaci inutili come quelli omeopatici.
Che poi diciamocela tutta questa storia della memoria dell'acqua ha del ridicolo, non solo da un punto di vista scientifico (il principio attivo è così diluito che per il numero di Avogadro, di principio attivo non dovrebbe esistere nemmeno l'ombra di una molecola) ma anche da un punto di vista logico: se l'acqua avesse davvero memoria dovrebbe ricordarsi anche di quando, qualche era fa, era piscio di dinosauro.
Battute a parte (immagino ci sia anche un metodo per resettare la memoria, magari semplicemente  un processo di distillazione) l'omeopatia si basa sul fatto che un numero minimo di molecole possa ingenerare un meccanismo per cui il corpo umano stesso produca quel che serve per curare la malattia. Ma se fosse vero, come si fa a calcolare quanta memoria occorre per un dato paziente giacché di molecole, per l'appunto non vi è neanche l'ombra?
E poi come giustamente fa notare il Dott. Garattini:
L’assenza di principi attivi all’interno dei farmaci omeopatici li rende simili ad «acqua fresca». Sostituendo per gioco le etichette di un certo numero di flaconi omeopatici, nessun scienziato saprebbe successivamente ricollocarle al loro posto originario: questo perché non ci sono molecole specifiche che rendano riconoscibile un prodotto rispetto all'altro.
Neppure un omeopata, aggiungo io, saprebbe farlo. O no?
Folkloristica l'ultima domanda, quasi da Voyager con quel "Come si spiega questa coincidenza?":
La medicina omeopatica ha un largo seguito tra persone di cultura medio-alta. Come si spiega questa coincidenza? Maggior informazione legata al livello d’istruzione o piuttosto una moda?
Largo quanto? E con che competenze?
E su questi dubbi amletici chiudo il post.

AGGIORNAMENTO:

Medbunker ha ripreso l'argomento, in modo ovviamente più professionale.
Ricordo sullo stesso Blog, altri articoli sull'argomento:

Omeopatia: Introduzione
Omeopatia: la conosciamo?
Omeopatia: l'incredibile caso del Dott. Benveniste
Omeopatia: Funziona o no?

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