Saranno ancora i giorni
A separar gli abbracci
E i soli
A creare ombre silenziose
Tra noi e il nostro tempo.
Intanto
Un musico ferito suona
L’arpa senza corde
In ode al cielo cinerino
E al cane vagabondo,
Che luna attende,
Nell'aria buia,
Dove gli uccelli più non cantano
Saranno ancora minuti
Lunghi, come i minuti dell’eterno
E le fredde gote
Di madonna solitudine
A frapporsi tra me e i brividi
Del tuo corpo d’alabastro.
Aspettami, poesia, aspettami
Compagna mia
Ed in cielo non guardare
Le stelle tremule
Piangere
Sul mio destino.
Schiudi gli occhi ai sogni
Amore mio, ti prego
E le labbra a un bacio etereo
Soffice carezza d’un pensiero.