Se credi che il momento sia infine arrivato
Nessun grido, per quanto forte,
Potrà mai reprimere quella voce che ti scuote dentro.
A che servono quindi i consigli, le raccomandazioni
O finanche le minacce?
A niente, certo se colui che ascolta ha già deciso;
Forse a qualcosa se le parole servissero
A rompere definitivamente un guscio di vita tropo vecchio
Affinché quella nuova vita che freme per essere, sia.
Salpa dunque con la tua nave, per il mare della vita.
Troverai tempeste
E bonacce intralceranno il tuo viaggiare.
Poche volte i venti gonfieranno le tue vele
Per spingerti laddove si erge la tua meta.
Appariranno pirati
E scaltri mercanti incontrerai sulla tua rotta.
Ti parrà, fuggiasca illusione
Di scorgere tritoni cavalcare le onde orgogliose:
Guardati da loro, meraviglie dell’irreale.
Nelle notti quiete e limpide
Surreale preannuncio di mareggiate
Distogli il tuo sentire dal canto adulante delle sirene,
Invero viscide arpie:
Quelle voci che dapprima ti cullano
Sono artigli che dopo dilaniano.
Guardati dalle nubi del cielo
Dalle onde e dagli abissi che esse celano.
Vinci le correnti impetuose
Che governano i sette mari,
Scovane i tesori sepolti,
Sebbene il cuore sussurrando mi svela
Che mai l’oro ha brillato come il sole
Né l’argento come la luna
Riflessa sulle quiete acque.
E non dimenticare mai che un giorno dovrai attraccare,
Un giorno forse
Più vicino di quanto la tua lungimiranza possa immaginare
Ivi ricorda:
E’ dell’amico biasimare la follia di un amico
E giudicando
Che il sorriso della verità è un ghigno
Per coloro che guardano con occhi torvi.
Questo è il mare.
Esso molto dona, molto pretende e nulla perdona.
Non tentare di vincerlo, poiché, invero mai potrai.
Cercane invece il segreto
Nei meandri della tua saggezza
Cerca, ama, e infine troverai.
Questa è la Legge
O forse soltanto il mio sapere.
Ma dunque va
Il mare della vita aspetta
Terre vergini ti attendono
Va e tanti auguri, sorella mia,
Cuore ribelle
Anche per questo giorno di effimera bontà.