Ad Expando

sabato 23 maggio 1992

Incubo



Anch'io
Ipocrisia di questo tempo,
Sospeso ad un attimo
Tra il nulla e l’infinito
Anch'io
Pover'uomo
Rinchiuso in questo mondo,
Incubo
Di vane speranze.

Io
Che sento la pienezza della morte
E muoio,
E poco dopo di nuovo respiro.

Non mi resta altro
Che scuoter gli occhi aridi
Dalla luce di un neon nella notte
E coprirmi d’illusione
E stingermi ancora
Per fingermi
Assurda vanità
Quanto dell’Eterno.

E poi
Come ogni notte
Dormire…


Seregno (MI), 23 luglio 1991





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