Come sospiri flautati
La tua voce arieggia
Ed infinito ansimare
Meco s’ispira ai drammi umani.
Fuggevoli gesti
Delicati e fragili,
Sguardi incantanti
Come concerti di musiche antiche
Profonde e magiche
Nell'oscurità
delle selve
Della mia fantasia.
Mi parli, ridi, mi guardi.
Io ti ascolto e vibro
Come un’arpa di pensieri
Di corde sottili,
Di desideri reconditi,
Di passioni impossibili,
E di ricordi,
Lontani
…lontani.
Seregno (MI), 25 luglio 1989