Nella puntata di Striscia la Notizia del 2 dicembre e stata data notizia di una prima sentenza che riconosce i danni da Uranio Impoverito a militari italiani morti a seguito di contaminazione.
Per lungo tempo Commissioni governative, parlamentari e militari hanno indagato senza però giungere ad una conclusione definitiva. Oggi, in base alla sentenza, pare che ci sia davvero un nesso tra l'Uranio impoverito e Sindrome dei Balcani. Non so su che basi i giudici sono arrivati al verdetto, né la validità delle perizie, ne di una né dell'altra. Certo è che la mortalità dei militari a seguito di tumori è per lo meno sospetta e i Governi e le Istituzioni militari non sono mai intervenute a sostegno delle vittime: non dimentichiamo poi che i soldati sono rimasti esposti solo per pochi mesi, mentre le popolazioni civili convivono quotidianamente con quei veleni che sono balzati alle cronache anche e soprattutto grazie al noto TG satirico.
E' ragionevole avere dubbi sulla buona fede delle istituzioni? Come sempre non esiste una risposta univoca. Tuttavia, dati alla mano, l'immobilismo di queste istituzioni nei confronti di questi soldati (e ribadisco dei civili di quelle aree) e le scuse addotte dall'Esercito, spesso al limite che non oso definire comico solo perché siamo di fronte a tragedie umane, è al di là della causa scatenante della cosiddetta Sindrome, non giustificabile e assolutamente da stigmatizzare.
Concludo con una filastrocca che scrissi l'8 marzo del 2007, dedicata alle donne.
Il perché lo capirete leggendo.
Filastrocca per le donne
Ricordate quelle madriche han visto i figli divoratida coloro che alla guerraper la pace li han mandatiRicordate quelle sposeche han tenuto in gremboil frutto dell’unionedell’uranio con il piomboRicordatevi le lacrimescese rosa dalle guancedentro fosse comunitra sangue misto a calceRicordatevi le donneche non han da ricordareche nessuno ha dato loroun marmo d’abbracciareRicordatevi le donneche avete visto violentatesulle strade di nessunopicchiate e abbandonateRicordate quelle urladentro la sala partoper donarci questa vitail dolore che han soffertoForse allora non è un fiorenon di certo una mimosail vero gesto e ricordareche ogni donna e madre e sposa.
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