Da anni ormai e più precisamente dalle sentenze dei laboratori Oxford, Tucson, Zurigo del 1988 il dibattito sulla autenticità della Sindone resta acceso, con continui colpi di scena, smentite, dubbi, scoperte e quant'altro. Oggi su Repubblica la notizia che i tecnici del Cicap, capitanati dal Dott. Garlaschelli (già autore de "il Processo alla Sindone"), sono riusciti a riprodurre su un telo quello che i Sindonologi e molti credenti reputavano non fatto da mano umana, perchè non possibile.
Il minuzioso lavoro di ricostruzione, naturalmente non ha previsto l'uso di moderne tecnologie, ma è stato fatto con tecniche e materiali in uso nel 1300, e lo scopo di tale ricerca mirava alla dimostrazione che era possibile al fiorente artigianato di false reliquie dell'epoca, produrre un'immagine come quella del presunto e poco probabile telo funebre del Cristo.
Questo passo rappresenta l'ennesimo fatto che monta le tesi dei sindonologi.
Come sostiene infatti il professor Garlaschelli:
L'implausibilità della Sindone, la cui prossima ostensione avverrà nel 2010, è stata già affermata da molti, e per varie ragioni: una tessitura mai usata nel primo secolo, il modo in cui sarebbe dovuto essere avvolto il cadavere contrario agli usi ebraici del tempo, la resa chiaramente artistica dei capelli, delle colature di sangue, degli arti, la mancanza delle defomazioni geometriche che ci aspetteremmo da un'impronta lasciata da un corpo umano su un telo avvolto. E soprattutto il fatto che la Sindone comparve in Francia solo verso il 1357.
Come è avvenuto l'esperimento:
Seguendo le teorie di Joe Nickell , si è provveduto a far tessere un telo dalle esatte caratteristiche di quello sindonico, per peso, dimensioni e tessitura, fatto "invecchiare" scaldandolo a 215 gradi C° per tre ore e lavandola poi con sola acqua. Quindi il telo è stato disteso su di un volontario e con un tampone sporcato di ocra rossiccia sono state evidenziate, sfregando , solo le parti in rilievo. Si è poi proceduto con la rifinitura a mano dell'immagine dopo aver disteso su di una superficie piana il telo. Per il volto, al fine di evitare distorsioni è stato fatto un bassorilievo tramite un calco di gesso.
Tempera liquida invece è stata usata per simulare i colpi dei flagelli e le macchie di sangue. Quindi si è proceduto a invecchiare anche il pigmento in modo artificiale.
Il risultato è un'immagine tenue su di un telo ingiallito, non fluorescente ai raggi ultravioletti, il cui negativo e simile a quello sindonico e se elaborato al computer mostra anche proprietà tridimensionali. Come quel telo del 1300 che viene chiamato Sindone.
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