Ad Expando

sabato 8 ottobre 2016

Gli occhi della meraviglia



Abbiamo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne una sola. 
La frase è di Confucio e mi è stata suggerita, come riflessione, da una persona finora sconosciuta.
Per la precisione,  da una nuova amica. I destini delle persone si intrecciano in modo strano, a volte casualmente, a volte meno, come se fossimo falene attirate dalla medesima luce, convergiamo verso fini, pensieri, opere, più grandi di noi.
Stavo ragionando, quando poi è arrivata questa nuova voce, come la vita che ci siamo costruiti su questo pianeta, sia in realtà spesso, non sempre, ma spesso, così vuota da renderci digeribile qualsiasi surrogato pur di fuggire da realtà che paradossalmente contengono già ognuna il germe della meraviglia, ma che per insondabili motivi, in qualche modo,  non abbiamo più voglia di coltivare. Quando è giunta la voce ho focalizzato la nuova prospettiva. Mi sono reso conto che in me c'è in atto una sorta di metamorfosi: alcune cose sottovalutate stanno, infatti, riacquistando importanza; altre che mi appassionavano fino a pochi giorni fa mi paiono vuote, insignificanti, persino stupide. Parole lette per caso che ora, non più a caso, mi travolgono. Dotti insegnamenti che scopro basarsi su elucubrazioni assolutamente contestabili . Non so dove mi porterà questa cosa, ma mi piace. Ho riaperto quello che chiamo gli "occhi della meraviglia" , un modo forse grossolano e poco efficace per descrivere la bellezza del semplice.
Oggi mi sento assetato di vita.
Di più: mi sento vivo.
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