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lunedì 28 settembre 2009

Inventarsi ponti tra Chiesa e Scienza



In una delle mie frequenti visite al sito/blog Pseudoscienze Bibliche, di Antonio Lombatti, mi sono imbattuto in una serie di risposte dell'ex Arcivescovo di Milano, Cardinal Maria Martini, circa il secolare dilemma sull'esistenza di Dio e sul rapporto travagliato tra scienza e religione.
Voglio innanzitutto premettere, per quanto vale, la mia stima per il Cardinal Martini, un uomo dalla smisurata cultura e dall'altrettanto grande sagacia, affinchè sia chiaro che ciò che scriverò non è un attacco alla persona,  nè al credo, ma mira ad inserirsi nello spirito di una dialettica di confronto , seppur  ipotetico (visto che, per ovvie ragioni, non ci sarà mai).
Anzi mi preme sottolineare alcuni passaggi sottilissimi del Cardinale, come quando pur ammettendo la concezione geocentrica ed etnocentrica delle religione antiche, fa risaltare che la storiografia scientifica è cosa relativamente moderna (tardo '800), motivo per cui è ovvio che anche gli Ebrei  biblici utilizzassero consuetudini e generi letterari tipici della loro epoca.
La cosa è ineccepibile quanto lapalissiana, ma tuttavia non spiega minimamente e non pare ammettere che la Rivelazione e la storia biblica sia frutto di stratificazioni, di incontri e scontri con civiltà coeve. Non accenna e non spiega che la mitologia ebraica altro non è che una rivisitazione se non addirittura, in alcuni casi una mera scopiazzatura di temi mesopotamici, fenici, ugaritici e persiani, motivo per cui risulta piuttosto evidente, essendoci una genesi e una elaborazione del mito, l'origine umana della natura divina e non viceversa (l'origine divina della natura umana), come le religioni insegnano.
Il Cardinale fa anche riferimento alla letteratura teologica moderna, come luogo ove cercare risposte alle critiche che prevedono il Cristianesimo come religione sorpassata. In tal senso sarebbe troppo semplicistico ribattere che è ovvio che dotti teologi trovino risposte in linea con la religione di appartenenza: è il loro lavoro. Perché semplicistico e non semplice? Perché pur essendo semplice non si può ridurre l'obiezione questo, non fosse perché la teologia è solo una branca delle varie scienze e, di fatto, non potrebbe neppure essere definita tale, in quanto studia una cosa di cui non si ha nessun riscontro, non essendoci nessuna evidenza dell'esistenza di Dio, e per dirla tutta, neppure notizie precise su chi fosse in realtà figlio.
Piuttosto debole invece la difesa della Chiesa per la quale alle pur riscontrabili pecche, dei suoi ministri  il Cardinale contrappone il numero tutt'altro che esiguo dei santi. Sarebbe innanzitutto da fare una bella scrematura di questi, eliminando tutte le ficure fantastiche che riempiono il calendario, nonchè spiegare come alcuni santi, persino dottori della Chiesa, abbiano avallato o addirittura incoraggiato, guerre e stragi nel nome di Dio. Poi fatta la somma e posto tutto sui piatti di una bilancia, chiedersi , prima di togliere il fermo, se un assassino che compie opere di carità rimanga o meno un assassino.
In ultimo il Cardinale conclude la lettera con la seguente frase: 
"Certamente, c’è bisogno oggi di costruire ponti tra la Chiesa e l’orizzonte scientifico in cui molte persone si trovano a vivere. Ma ciò è perfettamente possibile, perché nessuna scoperta della scienza è stata dimostrata come contraria a qualche elemento della fede cristiana.

Sebbene l'auspicio iniziale sia condivisibile, o al più accettabile, trovo invece discutibile il fatto che si affermi che nessuna scoperta scientifica sia contraria agli elementi della fede cristiana.
Innanzitutto va specificato che non è compito della scienza dimostrare cose di fede, a meno che  non venga interpellata su fatti, come ad esempio nel caso dell'autentificazione di reperti ed altrettanto va ricordato che è stato ed è l'atteggiamento millenario della Chiesa per cui ella può giudicare ma non essere giudicata o, usando le parole di S.Tommaso:

(...) se poi la ragione si trova in contrasto con la fede deve cedere a questa.
che il rapporto diventa difficile o impossibile.

Se poi andiamo ad analizzare nello specifico, la Scienza contrasta moltissime cose che vengono fatte passare per fede e, in tal senso, ci sarebbe l'imbarazzo della scelta su quale materia scegliere: se la storia, l'archeologia, la biologia, la fisica, l'astronomia, ecc.
Par strano che una persona colta ed equilibrata come il Cardinal Martini si sia esposto con tale affermazione, tuttavia può essere comprensibile in quello che è il gioco delle parti.
E' evidente che egli debba credere in quello che dice, altrimenti verrebbe a cadere il senso di un intera vita, tuttavia non posso credere che egli sia realmente convinto di ciò che asserisce.
In primo luogo perché una vita passata a studiare quella che dovrebbe essere la parola di Dio, non può ammettere le lacune su dati che invece sono palesi contrasti con quanto proposto dal cattolicesimo, e non da ultimo,  rimane sospetto l'aggirare il problema attraverso un'affermazione inesatta, anche perché pare scritta non come risposta ad un quesito espresso da un dubbioso, ma quasi come fosse proclama rivolto alla platea, ben più vasta, di chi non conosce ed è comunque disposto a credere. In altre parole, se lo ha detto lui...

2 commenti:

Alfredo ha detto...

http://www.lindau.it/schedalibro.asp?idLibro=1007
un'altra persona "colta ed equilibrata" che si espone con "tali affermazioni". Una fra i sociologi più in vista al mondo oltretutto. Non perda tempo a controbattere poiché io non ne avrò per leggere. Adieu

Unknown ha detto...

Mi pare, almeno dal titolo, che il libro consigliato sia abbastanza fuori tema con quanto proposto dall'articolo (rapporto scienza - religione). Quando e se lo leggerò esprimerò il mio parere, come faccio sempre, conscio che sia un parere e non una verità assoluta, come del fatto che ci siano altrettanti illustri studiosi che la pensano in modo diverso da Stark. Trovo curioso invece il fatto che ci tiene a farmi sapere che non ci tiene a sapere la mia opinione.

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