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giovedì 28 luglio 2011

Gli strani arzigogoli di un'etica a due facce

Quando ragionando sulla natura della religione in genere, giunsi alla conclusione che si trattava del più grosso fallimento della ragione umana, devo ammettere, non mi ispiravo a persone come l'on. Binetti o come l'attuale sottosegretaria alla salute Eugenia Roccella, che pure si sono distinte in questi anni per scelte prese di posizioni che poco confanno con, per l'appunto, la Ragione.
Oggi compare sul Corriere.it un articolo da brividi sulla possibilità che si è venuta a creare a Caserta di avere uno spazio per poter seppellire i feti abortiti, grazie ad un accordo tra l'azienda ospedaliera, un'associazione "pro-vita" (sic) e il neo sindaco.
Lasciamo per un attimo le considerazioni sulla sanità Campana  e sull'opportunità di questa di occuparsi dei vivi piuttosto che dei non nati e concentriamoci invece sui ragionamenti poco lineari del sopraccitato sottosegretario.
Al solito la Roccella parla per chissà quale investitura divina a nome del genere femminile affermando che, tale iniziativa sia:
...un'iniziativa di civiltà dal momento che, altrimenti, questi feti andrebbero a finire nei cosiddetti 'rifiuti specialì, e non credo che il sentimento di una donna che decide di abortire vada in questa direzione.
Di fatto lei è perfettamente consapevole, sempre per illuminazione divina, che ogni le donna, nessuna esclusa, nella scelta dell'aborto
può avere sentimenti ambivalenti e spesso l'idea di una sepoltura del feto può consolare. 
Già, spesso, ma non sempre, ed infatti sorprendentemente aggiunge
Se la donna richiede dunque la sepoltura del feto abortito non vedo dove sia il problema.
Ma è chiaro che non può essere un'imposizione.
Non può essere un'imposizione!
Su quale principio della Roccella? Anche perché in teoria se ci fosse un etica e non un giro di interessi, la stessa cosa, ovvero la libertà di scelta, avrebbe dovuto essere applicata anche nel legiferare sul cosiddetto biotestamento. Oltre tutto la posizione della Roccella stride con quanto si trova scritto nel sito del movimento autoreferenziatosi "pro-life" il quale nel suo sito scrive testualmente, dichiarando le proprie intenzioni:
Noi facciamo soprattutto riferimento al documento della Congregazione della Dottrina della Fede - dedicato alla dignità della procreazione e della vita nascente - "Donum Vitae" del 1987 dove è detto espressamente che: “I cadaveri degli embrioni e dei feti umani volontariamente abortiti o non, devono essere rispettati come le spoglie degli altri esseri umani” (DV 1,4) e all’Enciclica del Santo Padre Giovanni Paolo II Evangelium Vitae.
Abortiti volontariamente e non, devono, non "possono"! 
Ora intendiamoci, lungi da me negare a chi crede, l'opportunità di seppellire ciò che ritiene per sua convinzione un essere umano a tutti gli effetti, ma che costoro in base alle loro superstizione vogliano imporre a tutti il loro stile di vita questo mi urta.
Se qualcuno dubita che non possa parlare di superstizione basti leggere ciò che hanno recitato dopo il rosario e la cerimonia funebre i membri dell'associazione "pro-life" dopo una cerimonia di inumazione di feti a Cremona:
Il maligno, omicida fin dall’inizio, attenta continuamente alla vita dell’uomo e della umanità. A Te è affidato il compito di difenderci dal dragone infernale fino al giorno in cui il frutto benedetto del tuo seno riporterà vittoria definitiva. Accogli, dunque, o Maria, la nostra consacrazione , il nostro amore e il nostro impegno perché con Te possiamo efficacemente lavorare nella promozione e nella difesa della vita.
Non solo superstizione ma anche disprezzo dell'altrui volontà e pensiero.
Qualcuno obietterà che almeno la Roccella ha esplicitamente parlato che tali cose non possono essere imposte. 
Rispondo che di soggetti con un etica a due facce non mi fido e che l'intera storia del sottosegretario in questione delinea una forma mentis tipica di una persona convinta di avere la verità in tasca che deve essere accettata (ed imposta) in quanto tale. 
Ma davvero c'è qualcuno sano di mente che metterebbe la propria libertà in mano a questi talebani?

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