Oggi Google ci ricorda l'anniversario della nascita di un grande scrittore, Jules Verne, uno dei padri della fantascienza, ovvero della fantasia messa a disposizione dell'arte. Ma per quanto visionario fosse, probabilmente, neppure Jules Verne avrebbe potuto immaginare una cosa tanto fantasiosa come quella che si è verificata in Iran
Anche in Iran, infatti, c'è chi ha una fervida fantasia, in grado anch'essa di generare passioni. Mentre però quelle di Verne sono passioni che inducono un certo trasporto nel lettore, quelle evocate dagli Ayatollah iraniani sono più inclini al significato di "patimento".
Già, perché l'ultima trovata di codesti inquietanti individui ha come oggetto le scelte culinarie dei cittadini iraniani, la cui voglia di scoprire cibi per loro etnici, cucina europea dunque, sarebbe peccaminosa in quanto annacquerebbe, o meglio rammollirebbe la morale islamica.
Mangiare pizza, o hamburger spaghetti sarebbe dunque un grave peccato e per tal motivo è essenziale che da tutte le trasmissioni culinarie del paese vengano bandite le ricette di cucina occidentale.
Ora, ben inteso, non sarebbe la prima volta che una religione interviene per stabilire come o cosa mangiare (quindi anche cosa non mangiare): gli ebrei ortodossi hanno i loro cibi cosiddetti kosher, ad esempio non possono mangiare carne di maiale così come gli islamici. Agli indù è vietata la carne di vacca (sacra), mentre ai più tolleranti cristiani sono vietati alcuni cibi ma solo per alcuni periodi cosiddetti di penitenza (quaresima, i venerdì ecc).
Le ragioni di tali regole possono essere spiegate semplicemente come il sistema più comodo di far accettare determinati comportamenti ad una società; in altre parole la conoscenza dei pochi istruiti è stata imposta per ragioni di convenienza generale a tutti sotto una forma che non poteva essere messa in discussione.
Qui però non vi è nessuna vera convenienza reale ma solo la paura di veder allentarsi la morsa del controllo sulle coscienze altrui. Ecco quindi la soluzione: mangiare pizza è peccato, lo dice dio e quindi bisogna obbedire.
Già mi immagino schiere di anime dannate alle porte degli inferi cui verrà combinato l'eterno tormento per aver osato divorare un trancio di margherita, un hotdog o, dio ce ne scampi, un fumante piatto di spaghetti pomodoro e basilico.
Se c'è una dimostrazione che dio potrebbe non esistere è proprio la demenza di alcuni suoi adepti.
O per lo meno se a crederci ci si concia in questo modo, speriamo non esista.
Forza venite gente, correte, correte, è scoppiata la fameVi si comanda perciò di portare a palazzo ogni avanzo di paneil vostro re dev'essere nutrito, venite a soddisfare il suo appetito
E tutti quanti dicon di si e sono già pronti a partiresoltanto Cecco il mugnaio decide di nuovo di disobbedire
Forza venite gente, correte, correte, è scoppiato il doloreVi si comanda perciò di non bere più vino e non fare all'amoreil vostro re si strugge nel tormento, quindi si faccia eco al suo lamento
E tutti quanti dicon di si e sono già pronti a partiresoltanto Cecco il mugnaio, continua tranquillo a disobbediretratto da "Cecco il Mugnaio" de I mercanti di liquore
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