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mercoledì 8 settembre 2010

Convivenze religiose


A volte mi stupisco di come si sviluppino i processi mentali.
Qualche giorno fa stavo osservando alcuni bambini (8-12anni) che giocavano a pallone sulla piazza antistante la chiesa del mio paese. Vi erano italiani, pakistani, indiani e nordafricani. Non ricordo il numero esatto, tra gli otto e i dieci. Giocavano con la gioia e la leggerezza dei ragazzini. Pensavo ai rapporti India-Pakistan, scontri politici, religiosi. Pensavo alla paura dell'Islam. Pensavo e cosa vedevano i miei occhi? Bimbi di estrazione culturale e religiosa differente che giocavano spensierati. Insieme.
Nessuna integrazione: semplice convivenza gioiosa.
Poi mi è venuto in mente Roma, quando poteva vantare il titolo di Caput Mundi.
E lo era, in quanto sintesi dei popoli e delle culture che dominava. Una grande società multietnica.
Certo non bisogna dimenticare che gli imperi dell'epoca classica vivevano sulla pelle degli schiavi, ma paradossalmente questi, tra le pochissime libertà possedute, avevano quella religiosa, potevano cioè continuare ad adorare i propri Dei, pur con l'obbligo di rispettare i Numi tutelari di Roma.
Roma tra l'altro aveva l'abitudine di "rubare" le divinità dei popoli conquistati e di portarle seco entro le sue mura come a ribadire che essi ora erano a protezione della Città Eterna.
Tutto ciò mi è tornato in mente quando, per radio, ho udito il commento dell'Eurodeputato della Lega Nord Salvini sulla possibilità di costruire una moschea a Milano auspicata dal cardinale e vescovo di Milano Luigi Tettamanzi:
La moschea non è una priorità né possiamo cedere spazi a chi usa la sua religione per imporre un modo di vivere arretrato di secoli. Se il cardinale ha dimenticato l’occupazione del sagrato del Duomo, ospiti gli islamici nei suoi immensi palazzi.
Non c'è da stupirsi ovviamente, Salvini è leghista e la politica della Lega Nord se non la stessa esistenza del movimento è basato su un qualunquismo razzista volto ad addormentare le coscienze. Non è dunque un caso che Salvini, come del resto il Ministro Maroni ("Sono un ministro non un costruttore di moschee"), parlino come al bar e non come dovrebbe convenire a dei politici.
Salvini nell'intervista a Radio Radicale (potete udirla attivando il lettore a fondo articolo) aggiunge che non è un problema di libertà di culto, semplicemente l'Islam italiano non propone interlocutori sufficientemente credibili e trasparenti.
Per Bacco! Ma se parla di religione che impone un modo di vivere arretrato, nel senso di incompatibile, è un problema di libertà di culto, e d'altra parte non riesco nemmeno ad immaginare un Salvini alla ricerca di interlocutori.
Anche perché lui esprime il suo pensiero pregiudiziale in modo abbastanza chiaro:
"(...)Gli interlocutori (islamici) vivono nell'illegalità da anni, quindi non si capisce perché un'Istituzione pubblica debba mettersi al tavolo con coloro che delle pubbliche leggi si fanno beffe da tempo".
Ma siamo così sicuri che non esistano interlocutori? No, siamo sicuri del contrario e a dircelo è lo stesso Salvini che ci svela che la Comunità Islamica di via Meda non ha mai dato problemi (minuto 3:00). Un controsenso vivente!
Come commentare poi, Calderoli che vede comunisti anche sotto il divano di casa, neanche fosse un Berlusconi qualunque?
Il comunismo sconfitto dalla storia ritrova bandiere ideologiche proprio tra uomini di Chiesa. Il cardinale non parla quando in Spagna si tolgono i crocifissi dalle scuole, ma si fa oggi paladino delle moschee
Peccato per Calderoli che Tettamanzi parli di Milano, città di cui è Vescovo, e dei suoi problemi.
A parlare delle beghe spagnole ci penseranno immagino Vescovi e Cardinali spagnoli, ma tant'è.
Aggiunge inoltre:
Non mi risulta che nelle sacre scritture ci siano riferimenti alla difesa di chi considera le altre religioni un ostacolo e neppure inviti ad accogliere presunti luoghi di religione che in realtà sono scuole di violenza. Noi siamo contro le cattedrali del terrorismo.
Qui Calderoli supera sé stesso dimostrando un'ignoranza abissale.
Certo bisogna andare un poco, al di là del proprio naso. Ma se proprio vogliamo vediamo qualche riferimento:
  • "Ero straniero e mi avete accolto" (Mt 25,35)
  • "Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo". (Ebrei 13,2)
  • "disse loro: «Voi sapete come non sia lecito a un giudeo di aver relazioni con uno straniero o di entrar in casa sua; ma Dio mi ha mostrato che nessun uomo deve essere ritenuto impuro o contaminato." (Atti 10,28)
Purtroppo per Calderoli i primi cristiani erano chiamati ad annunciare la Buona Novella non a massacrare, come poi fecero secoli dopo con i cosiddetti infedeli.
Inoltre, una moschea non è assolutamente una cattedrale del terrorismo, il quale, per sua natura non ama la luce del sole ma preferisce di gran lunga l'ombra dei luridi scantinati o i celati cortili dove ora sono costretti a incontrarsi devoti credenti e terroristi senza scrupoli né anima. Con rischi immaginabili.
Quindi ben vengano moschee e istituti del mondo Arabo, soprattutto se finanziati da soldi arabi.

Istituto del Mondo Arabo Parigi
Magari lo fossero anche le chiese cristiane anziché attingere all'8 per mille!
Al limite, compito di un buon governante moderno sarebbe quello di scegliere i giusti interlocutori, abbiamo visto che ci sono, e fare in modo che l'operazione sia volta allo sviluppo e alla convivenza, tenendo sempre a mente l'assunto per cui una religione quando minoritaria parla sempre di libertà e quando maggioritaria di verità, e che comunque tende a sfruttare in maniera finanche illecita i diritti e le garanzie democratiche. 
In fondo il compito della politica non è quella di salvaguardare tradizioni religiose, ma fare in modo che quei bambini che giocavano sulla piazza possano continuare a convivere gioiosamente nel rispetto delle diversità.


Intervista all'On.Salvini

File con licenza Creative Commons attribuzione 2.5.



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