Per chi non fosse ancora a conoscenza del caso, il vicedirettore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il CNR appunto, riporto brevemente quello che ha scatenato una rovente polemica che di fatto ha adombrato, spero per poco tempo, i molti meriti guadagnati dall'ente.
Sostanzialmente, il vice direttore del CNR, professor De Mattei, storico del Cristianesimo, nonché direttore del mensile "Radici Cristiane" e convinto assertore delle teorie Creazioniste, ha deciso di sua sponte, un incontro definito informale presso la sede del prestigioso ente, tra i principali sostenitori delle idee creazioniste.
Un convegno titolato " Evoluzionismo: il tramonto di un ipotesi".
Le considerazioni di De Mattei in effetti fanno accapponare la pelle:
O su Adamo ed Eva:Trovo incredibilmente incoerente che ci si possa dichiarare cristiani ed evoluzionisti. E mi chiedo come uno scienziato su queste posizioni come Cabibbo possa presiedere la Pontifica accademia delle Scienze
Credo però che Adamo ed Eva siano personaggi storici e siano i progenitori dell’umanità.D'altra parte che la nomina di De Mattei sia politica e non di merito apparve abbastanza palese, almeno per le circostanze ed è lo stesso sopraccitato direttore della Pontificia Accademia delle Scienze che ci svela
come
...de Mattei non è un biologo e non si vede a quale titolo possa fare certe affermazioni. Il fatto è che lui non risponde alla comunità scientifica, ma solo ai referenti politici che lo hanno nominato. Il presidente del Cnr è stato scelto attraverso una procedura trasparente: infatti Luciano Maiani è persona degna della massima stima. Ma i membri del consiglio d' amministrazione sono designati in base a un criterio di lottizzazione politica e i risultati si vedono.De Mattei per inciso, insegna all'Università Europea di Roma (legata ai Legionari di Cristo) ed è legato attraverso la Fondazione Magna Carta al PdL.
Ho seguito l'intera vicenda senza mai dire la mia, leggendo con interesse il dibattito, o per meglio dire la polemica e rammaricandomi per l'ennesima figura barbina che coinvolge questo Paese. La spinta a dire la mia non è però venuta dall'esprimere il mio dissenso sull'operato di De Mattei, quanto le dichiarazioni espresse in merito dall'attuale Direttore del CNR, Dott. Maiani.
Il Direttore fa bene a specificare che tutto quanto sia stato fatto a spese del De Mattei e dei suoi compari e non del CNR; fa bene a sottolineare che il libro del suo Vice pur essendo stato in parte finanziato dal CNR non ne porta il Logo (già il finanziamento è discutibile, il logo sarebbe stato troppo!); ciò che invece è francamente discutibile è l'affermazione per la quale desidera:
sottolineare il carattere aperto della ricerca intellettuale e la mia personale contrarietà a ogni forma di censura delle idee. La libertà di espressione è un bene garantito dall’articolo 21 della nostra Costituzione
Non ci siamo.
A questo punto perché non permettere che la sede , o i soldi del CNR non vengono utilizzati per finanziare qualche libro a caso che afferma che
...tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta del XX secolo, nell'atmosfera terrestre ha improvvisamente fatto la sua comparsa un numero sempre crescente di particelle di luce dette "fotoni" (sic!!!)
Cerchiamo di chiarire il concetto: la libertà di opinione è sacrosanta, su questo non ho dubbi, come del resto ho precedentemente ribadito nel post "Il diritto ad essere idioti".
Ci sono dei però.
Innanzitutto la libertà d'espressione (o di critica) ha delle regole e delle limitazioni precise, una delle quali è che esse siano supportate da una presa di responsabilità chiara, cosa che nel caso mi sembra sia stata presa da De Mattei ma non dal suo superiore: il non patrocinare con il simbolo non giustifica il finanziamento del libro, né il permesso di utilizzo strumentale (perché di fatto è stato strumentalizzato) delle sedi del CNR. In un certo senso è come chiudere il recinto dopo che le pecore sono scappate.
Nondimeno, la libertà d'espressione deve essere legata a luogo e intenti, in altre parole al buon senso.
Ci sono dei però.
Innanzitutto la libertà d'espressione (o di critica) ha delle regole e delle limitazioni precise, una delle quali è che esse siano supportate da una presa di responsabilità chiara, cosa che nel caso mi sembra sia stata presa da De Mattei ma non dal suo superiore: il non patrocinare con il simbolo non giustifica il finanziamento del libro, né il permesso di utilizzo strumentale (perché di fatto è stato strumentalizzato) delle sedi del CNR. In un certo senso è come chiudere il recinto dopo che le pecore sono scappate.
Nondimeno, la libertà d'espressione deve essere legata a luogo e intenti, in altre parole al buon senso.
Mi spiego: in un oratorio posso permettermi di fare ironia sugli atteggiamento tenuto dai credenti o su alcune credenze popolari legate a quella religione, a patto che usi l'ironia e non il sarcasmo e che eviti di offendere la divinità. Altrimenti creo disordine e risulto irrispettoso e maleducato. Se voglio fare le mie considerazioni sarcastiche e arrivare a mettere in dubbio l'intelligenza della divinità ( io ad esempio sostengo che Dio , se c'è, è migliore di quello che le religioni ci raccontano), lo posso fare a casa mia, o nel mio blog, o in un giornale.
Parimenti, nessuno nega a De Mattei di rendersi ridicolo con le sue affermazioni, ma l'idea che gli venga garantita questa possibilità all'interno di un luogo che dovrebbe rappresentare la sede dell'ente scientifico per antonomasia, il tutto in nome della libertà di espressione è ridicolo.
Come è ridicolo che la scienza si debba occupare di sciocchezze da tempo classificate come superstizioni, o al meglio, come racconti allegorici.
Come è ridicolo che la scienza si debba occupare di sciocchezze da tempo classificate come superstizioni, o al meglio, come racconti allegorici.
Insomma, che le sue credenze il De Mattei le esponga e ci dibatta liberamente nelle aule dove insegna, sotto i ponti o all'oratorio feriale.
Non al CNR .
Non al CNR .
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