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martedì 14 dicembre 2010

Oggi sono triste

Oggi sono triste per vari motivi, tanti, da non riuscire a metterli nemmeno in ordine.
Sono triste perché hanno dato del traditore ad un uomo che ha perso l'uso delle gambe per servire la Patria (on. Paglia).
Perché il Governo dell'Italia, indipendentemente dal colore politico, è dipeso da gente come l'agopuntore Scilipoti e perché coloro che dipendevano dal suo voto, anziché vergognarsene, hanno gioito applaudendo.
Perché la dignità di un rappresentante del popolo vale, più o meno, come un mutuo di un appartamento.
Perché l'onorevole tuttofare (consigliere regionale , provinciale, comunale) Domenico De Siano, ha potuto votare prima di dimettersi, nonostante per legge sia incompatibile con la carica di deputato: per i politici, infatti, la legge può essere sospesa. Chissà perché...
Perché i leader dell'opposizione sono troppo spesso impresentabili, o per il linguaggio, o per la pochezza dimostrata in decenni di carriera politica.
Sono triste perché il Capo del governo non può farsi da parte altrimenti rischia di dover rispondere di malaffari.
Perché vi sono rappresentanti del popolo che parlano di coscienza non solo senza averne una, ma addirittura senza conoscerne il significato (anche io, a questo punto, posso tranquillamente dire che agisco secondo la mia parapunzipunzipà).
Perché vi sono rappresentanti del popolo che hanno un concetto di coerenza che prevede l'assoluta fedeltà all'incoerenza, come quelli che vengono eletti con un simbolo, si costituiscono partito con un altro, firmano un documento di sfiducia e poi votano per la fiducia. Tutto molto coerentemente.
Perché siamo un Paese dove politica significa essere contro qualcosa e nemmeno ci si accorge che quando c'è da essere per qualcosa la politica si scioglie e non sa più cosa fare.
Perché siamo un Paese che quando in difficoltà, prima ancora di cercare soluzioni, cerca le colpe, e poi i colpevoli sono ancora tutti lì, all'opposizione e al governo.
Perché non c'è coraggio di portare avanti le proprie idee e si svende tutto pur di vedere il nemico battuto.
Perché in questo Paese, avversario politico è sinonimo di nemico.
Perché siamo in un Paese, che si sopravvaluta civile, dove la gravidanza è considerata malattia, e che mette a rischio il diritto di voto di un deputato per il solo motivo che è donna e, nello specifico, in procinto di partorire.
Perché sedici anni fa la Lega faceva cadere il governo Berlusconi in quanto a loro dire mafioso e oggi ne è il principale alleato.


Perché esistono degli idioti che mettono a ferro e fuoco una città, quasi che colpevoli siano vetrine, auto parcheggiate, cassonetti dell'immondizia.
Perché mentre studenti, terremotati e cassaintegrati gridano il loro legittimo disagio in quello che dovrebbe essere il tempio della Democrazia, il parlamento anziché argomentare si fanno le risse.
Perché chi in Parlamento preferisce le risse non ha il coraggio di affrontare il malcontento del popolo e blinda una città.
Oggi sono triste perché sono italiano, e non riesco a trovare un solo motivo per cui andarne fiero.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Gente riflettete su quello che scrivete e mi riferisco in particolar modo a tutti quelli che vedono male il fatto che Scilipoti abbia lasciato Di Pietro. Di Pietro non è migliore di Berlusconi, sono esattamente uguali nella gestione del partito, e credo che Scilipoti continuerà ad essere l’uomo che testardamente continuerà le sue battaglie ancora di più oggi e sempre nell’interesse dei cittadini. Ha posto quesiti seri all’interno del partito che non sono l’agopuntura o altro, ma proplemi quali le medicine per tutti gratis e controllate, incluse le medicine non convenzionali, ma se fate caso Di pietro l’ha bocciato e sapete perchè? guardate l’elenco dei deputati IDV vi sono altri due componenti molto vicini a Di Pietro della campania di cui uno è senatore e l’altro è deputato che guarda caso sono odontoiatra e l’altro ostetrico farmacita che d’estate ospitano Di Pietro sui loro yacth nella costiera sorrentina. A quanto pare uno di questi ha qualche cosa con la giustizia in campania ma Di Pietro non ne parla (per il momento). Poi Scilipoti ha aperto anche una discussione interna sul problema di usura bancaria, presentando una proposta di legge non firmata dai componenti di IDV, inoltre ha posto una questione interna sul finanziamento del partito e come si spendono i soldi pubblici, inoltre ha posto una questione interna sulle alleanze, ma gli è stato sempre risposto di stare zitto, quando invece si doveva votare bisognava osservare i comandamenti, qui ti ho portato io. Dovevano uscire in 6 dall’IDV erano tutti d’accordo, alla fine sono usciti solo due, ma sono convinto che a breve usciranno gli altri quattro. Pensate quello che volete su questa mia interpretazione è pura fantasia o GRANDE VERITà, il seguito ve lo racconterò tra qualche settimana, così come è stato azzeccato il film di Totò sul sito Scilipoti, TRE voti sono determinanti per far cadere un governo… sono stati esattamente TRE, tutti illazionavano prima poi hanno visto LA VERITà – UN saluto e BUON NATALE

Unknown ha detto...

Penso che non si possa definire Di Pietro uguale a Berlusconi prendendo come riferimento solamente il come guida il partito (un poco riduttivo, non trova?) e, francamente, non mi piace questo gioco al ribasso della serie "anche gli altri lo fanno", perché non è più possibile continuare con la logica perversa che si può far male perché anche gli altri lo fanno, pena il finire immersi nella spazzatura (di vario genere) come già sta avvenendo (e in tema di "monnezza" vera, basti pensare ai casi Napoli e Palermo). Se uno fa schifo e l'altro è uguale, fanno schifo entrambe: se scompaiono è meglio per tutti.
Scilipoti è impresentabile tanto quanto il suo ex capo, entrambe delle macchiette, entrambe una versione grottesca dell'italiota da bar.
Quanto alle presunte motivazioni che lei adduce sul perché Di Pietro non avrebbe avallato le richieste di Scilipoti, siamo nell'ambito della pura dietrologia, non supportata da prove e quindi molto simile a quel sistema giornalistico di serie Z cui ci stanno abituando i vari giornali italiani, Sallustri, Belpietro e Feltri, in testa. E poi suvvia, davvero crede che Di Pietro possa aver bloccato una legge per farmaci gratis solo per far piacere ad un odontoiatra e ad un farmacista? O magari c'entra qualcosa il profondo rosso della sanità pubblica? Lei ha una visione ridotta persino per un eventuale complotto, mio caro anonimo amico.
Ritornando a Scilipoti, "medicine gratis per tutti" la reputo a tutti gli effetti una castroneria da imbonitore di fessi (perché solo costoro possono credere in una stupidata del genere).
Ad ogni modo, Scilipoti e altri che come lui che reputano di aver agito secondo coscienza, fino a poche ore prima della presentazione della mozione di sfiducia, non avevano mai avanzato ipotesi di allontanarsi dal partito con cui erano stati eletti ed anzi, lo stesso personaggio preso in esame, nel giro di pochi giorni è uscito dal partito più antiberlusconiano dell'emiciclo parlamentare sostenendo che comunque avrebbe votato per la sfiducia, e poi ha fatto il contrario e vedremo dove andrà a finire e con chi verrà eletto, dio ce ne scampi, alle prossime elezioni.
La realtà è che lo spettacolo di tutto il parlamento è stato demoralizzante e vergognoso, dai volantini con l'on Paglia, medaglia d'oro al valore, tacciato come traditore da gente che non vale nemmeno le gambe fuori uso dell'ex capitano, agli applausi a Scilipoti e Razzi, alle risse, ai tricolori usati come allo stadio. Questa è la classe dirigente del Paese, purtroppo, e se mi permette le rendo un consiglio: anziché cercare scusanti per ominicchi e quaquaraqua, cerchi Uomini di cui non dovrà mai vergognarsi di aver dato il voto.

Un ultima considerazione: se Di Pietro non è meglio di Berlusconi perché Scilipoti ha deciso di tradire l'uno per andare dall'altro? Provi con la dietrologia e mi faccia sapere.
Saluti

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