Come potrò dire a mia madre
Della mia paura:
che ho visto il suo Dio piangere per me
dietro uno specchio
di torbida acqua di stagno?
Non è più vento l’anima mia,
non è più musica la mia parola.
Io non ho più detto né sì né no,
forse, non ho mai detto niente.
Come potrò dire a mio padre
Che ho avuto vergogna,
che ho visto la sua coscienza piangere di sé
come uno specchio di putrida neve?
Non è cielo la mia mente
Né luce l’opera mia.
Io non ho più chiesto nulla.
Forse, non ho mai chiesto niente.
Come potrò allora guardarmi,
dire di aver vissuto,
Gioito, inveito,
di avere pianto,
se altro non vedo che questo
di me, in uno specchio sul muro?
Ci sono fiori sulle mie orme?
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