Ho già più volte raccontato di come la Religione si sia appropriata delle più elementari regole della convivenza sociale spacciandole per dogmi o per leggi divine, in modo da elevarsi come detentrice della morale. Può capitare e non è né cosa rara né, soprattutto, casuale che essa assuma o faccia assumere comportamenti profondamente, oserei dire visceralmente, immorali, specialmente quando, per mantenere saldo il giogo sulle coscienze si avvale dell'arma della paura.
Il caso che più balza agli occhi è certamente la superstizione degli Inferi.
L’inferno, presentato come il luogo abitato da demoni tormentatori dove finiranno tutti coloro che si permettono di disubbidire ai dettami imposti dalla religione altro non è che una superstizione antica, frutto di menti semplici, incapaci di trovare risposte, portate ad accettare qualunque cosa possa servire a riempire il vuoto di conoscenza.
Ma si badi, è nel momento in cui viene permesso a qualcuno di arrogarsi il potere di emettere leggi di ispirazione divina e allo stesso tempo di ergersi giudice (nella religione il potere legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario sono mantenuti dallo stesso organo) che l’Inferno diventa realtà.
Dimenticate dunque, l’apocalisse o le evocative immagini del Divin Poeta.
L’inferno era nelle piazze d’Europa, dove si bruciavano eretici e streghe, astronomi e alchimisti; era sulle strade verso Gerusalemme, dove si massacrava al grido di “deus lo volt”; e nelle terre devastate d’oriente dove uomini si uccidono tra di loro perché cristiani, sciiti, sunniti, indù. L'inferno è nelle grotte dove gruppi di folli accecati dal furore religioso tagliano le teste dei loro nemici, nei palazzi dorati dove si ordiscono sanguinosi attentati.
O nelle polverose città d'Africa dove decine di migliaia di bambini vengono accusati, per motivi assurdi, come avviene quotidianamente in Congo o in Nigeria dove oltre 15.000 bambini sono stati marchiati col fuoco in pratiche di esorcismo, e 110 sono stati uccisi perché identificati come stregoni (fonte The Indipendent).
Propongo qui una serie di filmati, tratti da un documentario andato in onda su Channel 4, di cui sconsiglio la visione a chi non ama immagini forti.
Chiaramente vi sono anche organizzazioni religiose che combattono questo orrore, glie ne va dato atto e certamente vanno sostenute, ma è oltremodo doveroso domandarsi quali errori esse, o chi per loro, hanno compiuto. Non può sfuggire, infatti che questa superstizione è frutto dell’unione di antichi credo animisti, con la superstizione cristiana, naturalmente prendendo il peggio di entrambe.
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