Ad Expando

giovedì 30 luglio 2009

Petizione per il Museo delle Scienze Naturali di Milano

Sign for Aiutaci a salvare il Museo di Storia Naturale di Milano

A: Sindaco di Milano e ai rappresentanti di tutte le Istituzioni coinvolte

Non bastano 350mila ingressi l’anno, calcolati dal Touring Club Italiano. Non bastano centinaia di laboratori interattivi sulle scienze naturali, organizzati ogni anno per bambini e studenti. Non bastano sei edizioni del Darwin Day di Milano, con migliaia di partecipanti (seimila soltanto nel 2009) e i più grandi naturalisti del mondo ospitati al Museo (da Niles Eldredge a Richard Dawkins, da Ian Tattersall a Peter e Rosemary Grant, da Antonio Lazcano a Gerd Müller). Non bastano decine di “Happy Hour scientifici” con centinaia di prenotazioni a serata. Non basta tutto questo: ogni anno il bilancio del Museo di Storia Naturale di Milano - il più antico museo civico milanese e il museo scientifico più visitato della città - viene sistematicamente ridotto dal Comune.

Tutti conosciamo gli attuali problemi di bilancio dei Comuni italiani, ma quando i tagli mettono a repentaglio la sopravvivenza stessa di istituzioni pubbliche così importanti e amate non è possibile stare a guardare. La classe dirigente di un Paese avanzato dovrebbe sempre avere tra i suoi obiettivi primari la diffusione della cultura scientifica. Il motivo è evidente: la scienza pervade ogni aspetto della vita di una società moderna, dall’agricoltura alla medicina, dalla produzione di energia alla tutela ambientale, dall’industria alla prevenzione dei disastri naturali. La scienza stimola la curiosità, educa alla disciplina mentale, al pensiero critico e al confronto costruttivo tra idee diverse. Ma soprattutto: la scienza è bellissima e affascinante.

Le decine di migliaia di persone che affollano i festival della scienza e visitano mostre scientifiche come “Darwin 1809-2009” - che al Palazzo delle Esposizioni di Roma ha registrato più di 120mila presenze in meno di tre mesi - dimostrano che esiste oggi in Italia un crescente pubblico che chiede buoni progetti di comunicazione della scienza. Per contribuire alla diffusione della cultura scientifica, Milano ha la fortuna di avere a disposizione il più importante museo di storia naturale d’Italia, uno dei maggiori in Europa, nel quale lavorano, con passione e professionalità, ricercatori, tecnici e operatori didattici specializzati. Grazie a dinosauri, minerali, animali e diorami è un formidabile punto di attrazione per le giovani generazioni, che al Museo possono iniziare il loro percorso di educazione alla scienza, oltre a trovarvi occasioni di svago intelligente.

Da decenni tuttavia il personale del Museo è gravemente sottodimensionato, e non vengono fatte le necessarie assunzioni a tempo indeterminato. Ora, dal gennaio 2009 nove persone, collaboratrici e collaboratori del Museo da molti anni, per lo più laureati, professionalmente qualificati ma con contratti di lavoro precario, non percepiscono più alcun compenso per il loro lavoro. Questi professionisti hanno atteso per i primi quattro mesi del 2009, come ogni anno, che si compisse il consueto, lento iter burocratico di rinnovo dei contratti, continuando a svolgere i loro compiti, garantendo per mesi la prosecuzione delle normali attività del Museo. All’inizio di maggio, visto il perdurante silenzio dell’Amministrazione civica, hanno però deciso di astenersi dal lavoro.

Questo comporta pesantissime conseguenze per le attività del Museo: la carenza di manutenzione delle collezioni scientifiche (zoologiche, xilologiche e mineralogiche); il fermo del laboratorio di microscopia elettronica; il fermo del laboratorio di preparazione paleontologica; il fermo della pubblicazione delle riviste scientifiche; il fermo della realizzazione di nuovi allestimenti e mostre; la mancanza di un addetto alle pubbliche relazioni del Museo; l’impossibilità di realizzare i prossimi Darwin Day e gli Happy Hour scientifici in Museo.

Quanto sopra esposto riguarda solo uno degli aspetti, ora tra i più urgenti, della trascuratezza delle Amministrazioni nei confronti del Museo di Storia Naturale. Non è chiaro quali ragioni vi siano dietro questa perdurante insensibilità verso le esigenze di un’istituzione alla quale i milanesi hanno dimostrato di essere così affezionati. Quanti lavorano al Museo di Storia Naturale, avendo scelto di dedicare la propria vita a un’attività assai poco remunerativa sul piano economico ma potenzialmente ricca di soddisfazioni intellettuali, e insieme a loro gli esponenti della società civile e della comunità scientifica che firmano questo appello, vogliono continuare a sperare che la classe dirigente di Milano recuperi presto il senso del proprio ruolo in una politica della cultura scientifica e che i dirigenti incaricati per i musei civici siano scelti in base alle loro competenze professionali e alla loro volontà di porsi al servizio della cittadinanza.

Facciamo qualcosa, subito, per non far morire il Museo di Storia Naturale di Milano. Firma insieme a noi questo appello, che manderemo al Sindaco di Milano e ai rappresentanti di tutte le Istituzioni coinvolte affinché intervengano immediatamente.
La scienza è di tutti, anche tua: grazie!


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mercoledì 29 luglio 2009

Il volto del Diavolo – Parte V: un povero diavolo


Abbiamo anticipato nel precedente capitolo come uno dei pochi elementi conduttori dell’iconografia del Diavolo sia la sua nudità. Sui motivi di questa caratteristica sono state avanzate varie ipotesi, una delle quali prende in considerazione la nudità degli Dei del mondo classico, intendendo correlazionare e quindi sovrapporre il Diavolo stesso a questi.
XIV secTaddeo_di_bartolo,_inferno_(golosi)_particolare,_collegiata_di_san_gimignanoPersonalmente ritengo questa ipotesi da sola per lo meno debole, sebbene sicuramente rientri nella lista delle motivazioni. In altre parole non è l’unica ipotesi, né tanto meno la più accreditata.
Maggior credito hanno le congetture che correlano la nudità al peccato.
In epoca paleocristiana erano rare in genere, le raffigurazioni di nudo, salvo che nell’iconografia della Genesi, dove ovviamente Adamo ed Eva erano nudi come da tradizione.
Infatti, è opportuno specificare che anche per la nudità, come per moltissimi altri aspetti simbolici, nel medioevo il significato era duplice. Da un lato c’era la visione della nudità legata alla sessualità e quindi al peccato, dall’altra la nudità che rifletteva lo stato di grazia prima del peccato originale. Il tutto poi è legato alla sensibilità del momento storico , estremamente diversa a a secondo dei periodi come ad esempio la visione puritana del nudo in epoca carolingia rispetto a quella più permissiva dell'epoca rinascimentale.San_Michele_sconfigge_satana_(di_Raffaello_Sanzio_1518)
Il Diavolo è dunque nudo, ma non certo di un nudo espressione di grazia: infatti egli non è generato nudo, bensì è denudato; gli si contrappongono infatti angeli vestiti, spesso in armature sfavillanti. Inoltre, alla sua nudità è associata la deformità e il colore nero, a sottolinearne la lordura. Uno degli aspetti più interessanti della nudità del diavolo è la mancanza di rappresentazioni che ne evidenzino l’organo sessuale. Sembrerebbe un controsenso: il Diavolo spesso è legato a doppio filo con la sfera sessuale, si pensi ad Incubi e Succubi, o agli stessi attributi delle divinità pagane di riferimento, si pensi ad esempio all’insaziabile brama dei satiri e del dio Pan, o al Cernunnos celtico, il dio dalle corna di cervo associato ai riti della fertilità.XIII Sec - Battistero FirenzeLo stesso atteggiamento sessuofobico del cristianesimo avrebbe dovuto in teoria, associando il piacere sessuale al peccato e quindi al diavolo, evidenziarne l’organo sessuale ed invece, paradossalmente avviene addirittura il contrario: mentre il Diavolo rimane asessuato,XIII sec Devil_medium improvvisamente, nel tardo medioevo si verifica addirittura il fenomeno della ostentatio genitalium nella figura di Gesù: per enfatizzarne la natura umana, supportata dalla teologia dell’incarnazione, alcuni artisti iniziano a dipingere il Cristo nudo, specialmente nell'iconografia del Bambin Gesù, sebbene deve essere chiaro che tale ostentatio non mira a esaltare la virilità, e quindi la potenza (accostamento evidentemente alieno al Cristianesimo), ma come detto a sottolineare la sua natura umana.
Ritornando al Diavolo, invece egli è sì nudo, ma con le pudende ben coperte, nascoste da veli, o gonnellini, da peli (il diavolo ha spesso la parte sotto il tronco ricoperta da peli) o, se davvero nudo, di spalle, mostrando al limite l'ano, organo immondo da cui può accadere fuoriescano le anime dei dannati.

martedì 28 luglio 2009

Ufficio Deliri

mattoPremesse:
  • Uno dei due addetti al centro elaborazioni dati (CED) dell' azienda si chiama Domenico, ma per via di alcuni sfortunati eventi che hanno caratterizzato i suoi primi giorni lavorativi è stato soprannominato Venerdì.
  • L'Azienda per cui lavoro è infestata a livello pressoché endemico di una terribile forma virale denominata "Demandite cronica" ( il cui studio sarà presto presentato nella sezione "Malattie Impossibili") per la quale ognuno demanda ad altri competenze proprie. La cosa si riflette anche in una forma alternativa denominata "Demandite di rimbalzo" per cui se il soggetto x deve chiedere qualcosa a y, domanderà a z di porre a y quella domanda. Y a sua volta chiederà a k di riportare a z la risposta alla domanda posta da x. Se la cosa non vi è chiara, non preoccupatevi: i normali siete voi.
Detto questo riporto la scena:


Resp. Amministrazione:"Luca (rivolgendosi a me), sai chi viene per elaborare la fatturazione di giovedì?" (perché in effetti chiedere direttamente agli interessati è troppo difficile).

L'addetto CED sente la domanda e risponde "Venerdì!" pronunciato in tono di correzione, la fatturazione infatti è stata, per volontà della Direzione tramite mail a tutti gli interessati, spostata a venerdì"

Resp. Amministrazione:"A bene ci pensi tu Domenico!" (svelandogli di fatto il soprannome)


Mentre i due imbarazzati tentano di spiegarsi, il sottoscritto esce dall'ufficio con le lacrime agli occhi e in debito d'ossigeno, soffocato dalle proprie risa.

Ingrandire un'immagine

Esistono gratuiti in rete, decine di software in grado di ridurre la risoluzione di un'immagine, anche perché in genere, l'esigenza è quella di non appesantire il sito internet e permettere una navigazione più rapida.
Ma se avessimo l'esigenza di aumentare le dimensioni di un immagine?
Se ad esempio volessimo selezionare un particolare da una immagine già in bassa risoluzione? Non tutti hanno a disposizione o possono permettersi programmi come Phostoshop, e ancor meno sono coloro che pur avendo a disposizione questo strumento sono in grado di utilizzarlo al meglio. Gli automatismi di Photoshop infatti non garantiscono un miglioramento dell'immagine soddisfacente.

Facciamo un esempio

Prendiamo da internet un immagine, nel mio archivio a tal proposito avevo scaricato per “Viaggio all’Inferno” questo celebre quadro di Goya (foto 1):Foto 1 : Goya : "Il grande Capro" 1797-1798

L’immagine è di per se già in bassa qualità 96 pixel/pollice. Foto 2: selezione

Con Photoshop e senza l’ausilio di tools, ho selezionato la testa del capro (foto 2) creando una selezione quadrata di 98 pixel x 98 pixel quindi l’ho ingrandita, raddoppiando le dimensioni mantenendo stessi parametri di risoluzione e selezionando un ricampionamento bicubico specifico per ingrandimenti ottenendo una nuova immagine di 196 pixel x 196 pixel.

Il risultato come si può vedere è decisamente scadente (poto 3).

Foto 3: ingrandimentoPer nostra fortuna esistono programmi gratuiti in grado di ingrandire in modo decisamente più soddisfacente un immagine. Uno di questi è certamente Smilla Enlarger, scaricabile gratuitamente qui.

Si tratta di un ottimo programma portatile, estremamente intuitivo, che in pochi semplici passi permette di ingrandire l’immagine senza una perdita eccessiva della qualità. E’ abbastanza evidente che il programma lavora tanto meglio quanto è più alta la risoluzione di partenza, tuttavia come si può vedere nella Foto 4, Foto 4: ingrandimento con Smilla Enlargeri risultati, considerata la bassa risoluzione iniziale, sono più che soddisfacenti. Veniamo dunque all’interfaccia del programma che come già detto è decisamente intuitiva. Già di per sé, all’apertura dell’immagine il programma (Foto 5), propone un ingrandimento ottimizzato in base alle caratteristiche dell’Immagine. Per caricare l’immagine basta premere sul tasto Browse…, quindi tramite lo zoom si seleziona la lente quadrata posta sul riquadro di sinistra. A quel punto basta agire sulle varie opzioni, sempre che l’impostazione scelta non sia già soddisfacente.

Si preme Preview per avere visualizzare il risultato, badando di premere il tasto per ogni variazione che si effettua (in altre parole il Preview non è automatico), quindi, una volta ottenuto il risultato che più soddisfa si preme Calculate. L’ingrandimento viene salvato nella stessa cartella di appartenenza dell’immagine prescelta salvo impostare manualmente una nuova cartella.

Smilla Enlarger

venerdì 24 luglio 2009

Ufficio Deliri

qatar Prologo:
Dialogo tra responsabile della Logistica (io) e Responsabile Uff. Estero

Uff. Estero:"Cazzarola, devo mandar via il Qatar (slang che sta per "devo spedire la merce per il Qatar"), non so come fare"
Uff. Logistica: " Dai è semplicissimo! Prendi un po' di Sciropp"

Lo sguardo della responsabile dell'Ufficio Estero diventa vacuo

Uff. Logistica:" ma sì, se hai il Qatar prend un po' di sciropp e vedra' che si sciogl, è l'unic mod per mandarl via!"

La responsabile dell'Ufficio Estero inizia a sbattere convulsamente la testa sullo spigolo della scrivania.

Dieci minuti dopo:


Uff. Estero:"Luca sai se è arrivata la merce per la Macedonia?"
Uff. Logistica:"No, non riescono per oggi"
Uff. Estero:"Ma che c***o e io cosa gli mando adesso?"
Uff. Logistica:"Anticipa lo sciroppo"


La responsabile dell'Ufficio Estero tenta di sbattere convulsamente la MIA testa sullo spigolo della scrivania.

Aforismi


"Quando qualcuno mi parla in percentuali diffido sempre.
Al 100%"

La truffa delle percentuali


"Cosa pensate di fare per la criminalità nelle strade?".
"Voglio ridurla del 50%".
"Ma come ci riuscirete?".
"Aprendo nuove strade".


Ammettiamo pure che la colpa è di chi usa lo strumento e non dello strumento stesso e mettiamoci pure che non si tratta di un'arma e quindi non è nata per offendere, tuttavia inizio a credere che le percentuali siano uno dei peggiori mali della nostra società.
Inizio tragico, direte voi, iperbolico. In effetti ho un po' esagerato, ma di quanto? Del 20%? O del 67%?
Oggi è consuetudine esprimere le grandezze attraverso le percentuali, un ottimo sistema per non dire un accidenti di niente. assicurazioni_vignetta Qualche mese fa in un post ironico me la prendevo con gli spot delle compagnie assicurative, quelle che fanno all'asta e che per te sono disposti a farti risparmiare sul RC auto, quelle che costano il 20%, il 30% e persino il 50% in meno. Già ma di che cosa? Perché l'RC non è un dato fisso ma una variabile. Manca quindi il termine di confronto. Potrebbero aver creato una compagnia ad hoc per cui l'RC costa una cifra assurda e poi gli altri a scontarla del 50%.
E' già accaduto con l'Euro, almeno in Italia. Non appena se ne è andato il cartellino con il doppio prezzo, i prezzi sono raddoppiati, quindi sono raddoppiati anche gli sconti. Riporto un aneddoto: dovevo andare ad un matrimonio e mi occorrevano delle scarpe adatte all'occasione. scarpe Mi viene in mente un posto, vicino casa, dove in effetti ci sono ottime scarpe, e dove un anno prima ne avevo acquistato alla folle cifra di 280.000 Lire un paio, per il quale mi avevano fatto uno sconto di ben 5.000 lire (dopo venti minuti di insistenza di mia mamma...). Entro e, dopo averne viste una decina in sconto, piuttosto deluso chiedo se c'è un alternativa non scontata. Mi propone lo stesso identico paio di scarpe dell'anno prima a 300 €, ma visto che sono un buon cliente (???) mi fa comunque lo sconto del 30%. Così, senza chiedere nulla. Traduco velocemente : a distanza di un anno le stesse scarpe sono passate da 285.000 lire a circa 580.000 lire (300 €) , però lo sconto da 5.000 e passato a 174.000 (90 €), per una spesa di 406.000 lire (210 €). Altro che sconto!
Ogni tanto risalta fuori, in varie salse, la notizia che sta aumentando il divario tra i ricchi e i poveri, in genere condita da un delirio di percentuali che non dicono un emerito piffero, almeno per la maggior parte della popolazione mondiale. Al di là dei dati, è sempre la riproposizione della scoperta dell'acqua calda. Anzi di quella fredda. Da sempre, i governi liberisti, prendono, in proporzione, tanto dai molti che guadagnano poco e poco ai pochi che guadagnano molto e poi ridistribuiscono molto ai pochi e poco ai molti. Con mille scuse. L'ultima è quella che, per evitare la crisi, bisogna aiutare le banche (ma non erano sanissime?) e le imprese (leggi imprenditori), con buona pace della moltitudine di famiglie che sono con la corda alla gola causa i mutui alle stelle. In Europa le banche non hanno fatto i subprime, mutui a soggetti a grave rischio di insolvenza, hanno direttamente fatto mutui trappola, con i benestare governativi, per creare gli insolventi. Superciuk Tanto se vanno in crisi, i governi intervengono con aiuti di Stato, che poi a ben vedere significa che prenderanno risorse ottenute tramite la tassazione dei cittadini, già oberati, tagliando i servizi principali (scuola, sanità ecc) per destinarli proprio ai soggetti causa dello sfascio. Traducendo ecco la ricetta dei nostri governanti: per salvare un soggetto oberante in crisi poiché gli oberati non riescono più a pagare, prendete soldi a quegli oberati che ce la fanno ancora, seppur a stento, e rimpinguate le tasche degli oberanti permettono loro di perdurare nella loro oberante opera. Il tutto privando o riducendo agli oberati, i servizi basilari: se vogliono più qualità paghino(ehm...un tantino contorto, lo ammetto). Poi ci si chiede perché c'è crisi...

Ma torniamo alle percentuali.
Il consenso. Il governo gode, diciamo, del consenso di 60 Italiani su 100. A voi l'hanno chiesto? No? Per forza, l'hanno chiesto a 1000 italiani "disaggregati per sesso, età e residenza". Detto così potrebbero averlo chiesto ai mille parlamentari e in effetti le percentuali corrisponderebbero. Altro dubbio, le modalità del sondaggio. Quello proposto è stato fatto in "Tempo reale". Il che significa che non è ponderato, ma è strettamente legato al momento. Non solo: se faccio un sondaggio in tempo reale, subito dopo l'annuncio di riduzione delle tasse, il mio consenso aumenta per forza. Se dopo due giorni spiego che a seguito della riduzione delle tasse i libri di scuola costeranno il doppio il mio consenso se ne va a corpivendole. Ha davvero senso il primo sondaggio? Non parliamo poi del senso logico del consenso stesso! Poco prima dell’ultima tornata elettorale il Governo millantava un indice di consenso tra il 70 e il 75% cosa di cui il suo Leader vantava ogni merito. A scrutinio terminato, il consenso si è manifestato con una percentuale di votanti del 35% circa, ovvero l’esatta metà. Cosa si intende quindi per “consenso”?
Sempre sondaggi. Nel Gennaio del 2006 ben l'88% di Italiani si dichiarava Cattolico. Certo che, leggendo il sondaggio, l'unica cosa certa che si evince è che i presunti Cattolici non sanno nulla, o ben poco, di cosa sia il Cattolicesimo (tra loro ci sono coloro che, in barba alle parole di Ratzinger o meglio del Catechismo Ufficiale, rimangono favorevoli all'aborto, alla fecondazione assistita, alla ricerca sulle staminali, ai PACS ecc). 8x1000 Da un recente sondaggio addirittura il 79.2% degli Italiani (di cui l'88% Cattolici) sono contro il divieto del Papa all'uso dei preservativi. Cosa significa dunque che l'’88% degli italiani è Cattolico? Rimaniamo in tema religioso: se dovessimo basarci sull’emolumento dell’otto per mille, ad una prima lettura (dati ufficiali 2006) si dovrebbe evincere che , davvero la percentuale di cattolici in Italia è superiore all’85%, precisamente l’86%. Peccato che non sia così.
Infatti solo il 40% degli italiani firmano per l’8xmille quindi a finanziare la Chiesa di Roma è soltanto il 34% (l’86% del 40%). Quindi solo il 34% degli italiani è Cattolico? La risposta ovviamente è ancora no, molti infatti le tasse non le pagano, perché non hanno redditi o perché evadono. L’unica cosa certa è che già di per sé un dato statistico va contestualizzato per avere un senso, figuriamoci dunque ciò che accade se lo utilizziamo per rispondere ad altre domande.
La statistica è un’ottima scienza se usata correttamente, ma anche un ottimo
metodo per nascondere il vero sistema di misurazione delle cose, un metodo perfetto per obnubilare la capacità di giudizio.
Quando qualcuno mi parla in percentuali, io diffido sempre.
Al 100%

giovedì 23 luglio 2009

La maledizione di nascere Donna

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La terra è impregnata di sangue

e di sangue trasuda ogni casa

ogni via ha una voce che langue

ad ogni porta una donna che trema


Ancora oggi, in molti paesi del mondo, la frase pronunciata con sottofondo il primo vagito :" E’ femmina"; rappresenta più che un lieto evento, la condanna definitiva di un essere ad un esistenza d’inferno. Lo è, anche, seppur in parte risolta, in molti paesi cosiddetti civili, dove l’essere donna rappresenta comunque un fattore discriminante. Nel mondo del lavoro, anche dalle nostre parti, la donna deve infatti superare i dubbi dei poco lungimiranti imprenditori. Prima o poi potrebbe, infatti, divenire madre, ruolo che mal si concilia con l’essere lavoratore: possibile gravidanza difficile, maternità, inserimento all’asilo, malattie del piccolo, vaccinazioni. Nella migliore delle ipotesi, mesi di assenza; di non produttività.

Quasi che garantire il futuro all’Umanità non sia altro che una noiosa, improduttiva, seccatura.

Tuttavia, non fosse sufficientemente assurdo, questo non è nulla se paragonato a quanto accade in altri paesi meno “civilizzati”. In India, fino al 2007, si praticava l’aborto selettivo sui feti di sesso femminile. Si parla di quasi 10 milioni di bimbe non nate. Motivo? Il maschio porta il nome della famiglia, garantisce fonte di guadagno per la stessa. La donna invece va maritata e per farlo deve avere una dote. Che costa.

Retaggi di una cultura antica, quanto sorpassata, dove i precetti religiosi sono assoluti protagonisti. Nella Cina post comunista (…) la politica del figlio unico, messa in atto per controllare la crescita demografica, sta ulteriormente gravando sulle donne. Anche qui aborti selettivi, o alla meglio, si fa nascere la bambina e poi non la si registra, privandola di ogni diritto civile. Ci si può immaginare cosa ciò possa significare per il futuro della creatura: schiavitù e prostituzione.

Nel mondo Islamico, la donna è spesso totalmente sottomessa all’uomo; in molti Paesi le viene negata persino l’identità, costringendola in abiti che la nascondono agli occhi del mondo. Laddove poi, questa si mischia con la realtà di società tribali, la cosa degenera ancor di più. E’ il caso della Somalia, dove la Shari’a (شريعة), ovvero la legge di ispirazione Coranica, si mischia ad antichi usi tribali che prevedono l’infibulazione. Nel Corano, va detto, non vi è traccia di tale pratica. Solamente nella Sunna (سنة ‎) ovvero nei detti e nelle tradizioni riguardante la vita del Profeta, si accenna alla pratica che, benché ritenuta virtuosa

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in alcuni Hadìt (حديث), in altri si ammonirebbe a “tagliare senza distruggere”. Per la cronaca esistono vari tipi di infibulazione, da quella rituale, dove si punge il clitoride fino a farne uscire poche gocce di sangue, fino a quella Sudanese o Faraonica che prevede l’asportazione di clitoride e piccole labbra e, l’incisione e cucitura delle grandi (con conseguente saldatura delle stesse), lasciando aperto un foro in corrispondenza dell’uretra per espletare i bisogni fisiologici. L’infibulazione viene praticata su fanciulle di pochi anni, non fosse per la precocità delle donne somale, cui il ciclo mestruale può comparire anche prima del decimo anno. Lo scopo di tale aberrante pratica, è quella di garantire alla famiglia dello sposo la verginità della fanciulla, senza la quale il matrimonio non viene contratto, con conseguenze nefaste per la famiglia della giovane e, soprattutto, per la giovane stessa che diviene una reietta. Il matrimonio viene in genere celebrato non appena la piccola entra nell’età feconda, ovvero alla comparsa del ciclo mestruale. I motivi sono due, evidentemente in stretta correlazione tra loro: la tradizione e la salute.

Benché per noi sia totalmente inconcepibile il matrimonio tra un uomo e una bambina, in società tribali e in modo particolare in paesi dove l’aspettativa di vita è di poco superiore ai 40 anni, la pratica è considerata normale. Le tradizioni si sono quindi evolute in base alle esigenze primarie quali appunto può essere la sopravvivenza della specie. E’ una catena complessa: le tradizioni, infatti, tendono a assestarsi su modelli che permettono agli stessi di perpetuarsi: devono per divenire tali, trovare il modo di alimentare sé stesse. Circa l'infibulazione va anche detto, per non cadere nell'errore, che è praticata anche su donne Cristiane od Animiste e che spesso sono loro a volerlo (radicazione delle tradizioni), nonché va specificato che non è richiesto dall'Islam. In Iran, ad esempio, è pratica pressoché sconosciuta.

La salute invece è una conseguenza dell’infibulazione. Come abbiamo detto la Circoncisione Faraonica salda le grandi labbra lasciando aperto un foro in corrispondenza dell’uretra. Ciò significa che il flusso mestruale non è libero di fuoriuscire e il rischio che in parte rimanga imprigionato all’interno dell’organo mutilato è enorme. Le conseguenze sono facilmente immaginabili, non fosse altro per la scarsità di igiene e per la mancanza di acqua pulita.

La fanciulla, privata del piacere, viene quindi data in moglie ad un adulto, che spesso non conosce neppure. Il matrimonio deve essere ovviamente consumato, ma non sempre la penetrazione riesce: i tessuti cicatriziali potrebbero resistere oltremodo. Perché avvenga la deflorazione non è raro che lo sposo debba, perciò, aprirsi il passaggio con una lama. Una volta avvenuto, venendo a mancare il “problema” del piacere (l’uomo l’ha assicurato, la donna è sicura di non averlo), l’accoppiamento assume come unico scopo quello riproduttivo (notare che è una volontà assai simile a quella della Chiesa Cattolica). Il che, per una donna somala, si traduce in circa 7-8 gravidanze da portare a termine in circa venticinque anni, non tenendo conto di eventuali aborti spontanei.

Questa è la normalità, sebbene, per correttezza, va detto che ogni caso presenta la sua singolarità: non dobbiamo mai dimenticare che per quanto assurdo agli occhi di un occidentale possa sembrare, per un Somalo sposare una bambina è tradizione, costume. Questo significa che, in qualche modo, la bimba possa sentirsi comunque amata, o paradossalmente sentirsi rifiutata qualora il marito non proceda alla deflorazione anche nel modo più brutale, sopra descritto.

Ciò non modifica però il giudizio, almeno ai miei occhi, che questo sia il ritratto di una destino infernale. Essendo però la normalità una variabile e non una costante, è sempre bene approfondire prima che un giudizio diventi sentenza.

Sentenza invece che non può non abbattersi, feroce, quando una creatura, privata di ogni diritto viene addirittura condannata a morte per aver subito violenza carnale. Accade, più spesso di quanto i giornali riportino (dipende dalla nazione, e comunque ciò che accade nei villaggi sfugge anche alle autorità locali, figuriamoci ai media occidentali). La violenza su una donna, in una società fortemente patriarcale, viene spesso considerata un atto inevitabile, dovuta al non rispetto delle regole da parte della donna stessa. Tradotto:”Ti metti in mostra? Non lamentarti delle conseguenze”.

L’aggravante, in base a questo perverso ragionamento, sta nel fatto che, appurato,che la colpa è della donna, la Shari’a prevede, per l’adulterio, la morte per lapidazione. Continuando con le traduzioni è un po' come se si affermasse: “Sei stata violentata? Muori, puttana!”.

Anche qui va detto, a onore di cronaca, che nel Corano non è prevista il Rajm (رجم), ovvero la lapidazione, ma “solo” la fustigazione. La lapidazione è prevista dalla Shari’a per via degli Hadìt, i famosi detti. Per loro natura essi sono arrivati sino a noi attraverso tradizione orale, per cui possono essere variati a seconda dell’autorità che li richiama (e della sua perversione, naturalmente). Lo scopo degli Hadìt sarebbe quello di interpretare al meglio il Corano stesso, ma converrete, la fustigazione rimane cosa assai distante dall’esecuzione capitale per lapidazione. C’è da dire che molti teologi musulmani rinnegano che la lapidazione sia pratica propria dell’Islam, e qui rientra a pieno titolo la mia idea che nella Religione vi è tutto e il contrario di tutto.

Come avviene il Rajm? Oggi, avvolgono in un telo bianco la vittima e la sotterrano più o meno fino alla cintura. Dopo di che la folla la bersaglia con pietre che non devono essere così grandi da far morire il condannato al solo lancio di una o due di esse(…) ma non così piccole da non poter essere definite come pietre (legge Iraniana). In internet circola persino un video che fa vedere questo tipo di esecuzione capitale, ho tuttavia deciso di non riproporre il link e neppure una qualsivoglia immagine.

Non rientra nel messaggio di questo articolo, che vuole prima di ogni cosa rendere pubblica il mio convincimento di quanto sia inaccettabile che, mascherati da religione, cultura o tradizione, perdurino comportamenti e idee che giustifichino la violenza contro le donne e permettano che per molte di esse, la vita su questa terra diventi, o peggio rimanga, una maledizione.

mercoledì 22 luglio 2009

Ufficio deliri

Alcune telefonate realmente accadute in ufficio, giusto per fare due risate:

Uff. Logistica Vs Uff. Sorveglianza

sorveglianza Antefatto: si sta procedendo alla consegna con relativo montaggio di alcuni arredi relativi agli uffici direzionali di una nota azienda che opera all’interno di aeroporti. Il personale pare non abbia le carte in regola per poter accedere all’area e viene bloccato dall’Ufficio Sorveglianza.

Parte la 1° telefonata.


Uff. Logistica "Pronto, parlo con la sorveglianza?...Buongiorno sono xxxx della ditta xxxx: ho bloccati in guardiola 2 operai che dovrebbero fare dei lavori presso la vostra sede"


Uff. Sorveglianza "Per forza, la documentazione non è completa"


Uff. Logistica "Sia gentile, posso sapere in cosa non è completa?"


Uff. Sorveglianza "Mancano i libretti di lavoro"


Uff. Logistica "Guardi che i libretti di lavoro non esistono più da qualche anno, ci sono altri documenti che certificano l'assunzione e sono nella scheda che ho inviato"


Uff. Sorveglianza "Manca anche la fotocopia dell'assicurazione dei mezzi e il relativo libretto di circolazione"


Uff. Logistica "Mi perdoni, non era nella lista che mi avevate dato, ad ogni modo il mezzo è li davanti a lei...per legge tale documentazione, in originale, deve essere presente in cabina"


Uff. Sorveglianza "Si, ma lei non mi ha mandato la fotocopia"


Uff. Logistica "Scusi, avete una fotocopiatrice in ufficio ...o un fax?"


Uff. Sorveglianza "Si , ma non ha senso che mi facciate ora le fotocopie"


Uff. Logistica "Posso gentilmente chiederle il perché"


Uff. Sorveglianza "Perché noi determiniamo che i documenti in possesso degli operai sono gli originali, dalle fotocopie che voi dovete mandare per tempo..."


Uff. Logistica "....continui per favore..."


Uff. Sorveglianza " Come facciamo altrimenti a sapere che questi originali siano veri o falsi?"


Uff. Logistica " glub.....capisco..."


click


A questo punto corro in amministrazione e cerco le fotocopie dei documenti richiesti e trovati , li invio immediatamente via fax, quindi ritelefono per assicurami che tutto sia in ordine.


2° Telefonata:


Uff. Logistica "Pronto ufficio sorveglianza? Si sono ancora io, buongiorno. Ha ricevuto la fotocopia del libretto?"


Uff. Sorveglianza "Si , ma mancano ancora di documenti"


Uff. Logistica "(pugno sul tavolo, poi con voce gentile) posso sapere quali?"


Uff. Sorveglianza "L'assicurazione RCT ( responsabilità civile terzi) scade a gennaio"


Uff. Logistica "Confermo, qual è il problema?

Uff. Sorveglianza "Mi scusi ma lei è scemo? Se scade a Gennaio è scaduta"


Uff. Logistica "Mi permetta...( sospiro)...non so se ha letto il numerino che precede <gennaio> ...c'è scritto 31"


Uff. Sorveglianza "E con questo?"


Uff. Logistica "Siamo al 22"


Uff. Sorveglianza "Ho bisogno del pagamento della quietanza che certifichi il rinnovo, iniziereste ora i lavori ma quando li finireste? Chi mi certifica che finite in tempo?"


Uff. Logistica "....beh in effetti per montare una scrivania in cristallo potrebbero metterci....vediamo...qui c'è scritto...<tempo di montaggio da due a tre m.> Anche io non so dirle se si tratta di minuti o mesi"


Uff. Sorveglianza "Non faccia lo spiritoso, e poi non è finita: la fotocopia del signor xxxxx non è a colori"


Uff. Logistica "Le fotocopie a colori sono presso l'ufficio di Torino, il quale le avrà spedito un fax, suppongo"


Uff. Sorveglianza "Da una fotocopia in bianco e nero non posso capire se la carta d'identita del suo operaio è originale"


Uff. Logistica "Scusi l'impertinenza... ma lei ci fa o ci è?"


Uff. Sorveglianza "In che senso?"


Uff. Logistica "IN CHE SENSO???? MA COME C____O FATE A DETERMINARE SE UN DOCUMENTO E' VERO O FALSO DA UNA FOTOCOPIA????"


Uff. Sorveglianza "NON SI PERMETTA DI URLARE"


Uff. Logistica " E INVECE URLO...MAGARI I SUOI FOTTUTI NEURONI PERCEPISCONO UN QUALCHE STIMOLO: COMUNQUE IL SOGGETTO IN EFFETTI E' OSAMA BIN LADEN IN PERSONA E L'HO MANDATO PER FARVI SALTARE IL CERVELLO... CASOMAI LO TROVASSE"


click

documenti_foto2

La situazione è purtroppo degenerata, ma gli uomini sono sempre fuori in guardiola, il camionista spazientito inizia a decantare a suo modo la Leggenda Aurea. Decido di chiamare la Direzione Generale della Sorveglianza:


3° Telefonata:


Uff. Logistica "Pronto Ufficio Generale di Sorveglianza?...Buon giorno sono xxxx della ditta xxxx"

Uff. Generale di Sorveglianza "Posso esserle utile"


Uff. Logistica "Spero...ho due operai fermi presso il vostro stabilimento a xxxx. Pare che non li facciano entrare perché uno dei fax che avete spedito in guardiola, relativa al signor Osam...mi scusi al signor xxxx non è a colori"


Uff. Generale di Sorveglianza "Per forza, il fax non è a colori"


Uff. Logistica "Chiedo venia...perché l'altra invece lo è?"


Uff. Generale di Sorveglianza "E' impossibile non abbiamo fax a colori"


Uff. Logistica "....."


Uff. Generale di Sorveglianza "Ad ogni modo a noi risulta tutto a posto,attenda in linea che provo a sentire i colleghi"


Uff. Logistica "non si offenda da solo... non li chiami così"


Uff. Generale di Sorveglianza "come scusi?"


Uff. Logistica "niente niente...parlavo con la segretaria"

Passano alcuni minuti in compagnia di una musichetta noiosissima e ripetitiva.

Uff. Generale di Sorveglianza "Senta per le fotocopie è ok...ma pare manchino i modelli F24 degli ultimi 2 anni della ditta"

Uff. Logistica "Si in effetti ci sono degli ultimi 6 mesi, d'altra parte la società di montaggio si è costituita 6 mesi fa"

Uff. Generale di Sorveglianza "Si ma per regolamento noi abbiamo bisogno gli F24 degli ultimi 2 anni"

Uff. Logistica "Capisco , ma se la società ha solo 6mesi..."

Uff. Generale di Sorveglianza "Faccia una cosa, chiami il Titolare della società e si faccia fare un' autocertificazione che ha pagato negli ultimi due anni"

Uff. Logistica "Perdoni, ma sarebbe un falso"

Uff. Generale di Sorveglianza "Ma si ...non si preoccupi...tanto non abbiamo tempo di controllare tutta la documentazione"

Uff. Logistica "Aaaaaaah ok...grazie del consiglio"

click

Prodotta l’autocertificazione falsa il personale ha avuto accesso all’area.


Ufficio Logistica Vs Spedizioniere


Antefatto: notte insonne del sottoscritto.

Uff. Logistica "Pronto, ah buongiorno signora xxxxx mi dica"

Segretaria "Riguardo alla merce che abbiamo ritirato venerdì per xxxx , stiamo spedendo, ci sono problemi?"

Uff. Logistica "Noooo! Ma se ho appena parlato con il vostro autista... dovete spedire settimana prossima"

Segretaria "Scusi ma con chi ha parlato?"

Uff. Logistica “Come chi? il signore ...quello .....il papà di....come si chiama suo figlio?"

Segretaria "il figlio?"

Uff. Logistica "Si si , il padre di quel figlio là"

Segretaria "Mi scusi ma si sente bene oggi?"

Uff. Logistica “… no …”

Ufficio Logistica Vs Notaio

office_sex Antefatto: telefona un Notaio, nostro cliente cui abbiamo da nemmeno una settimana fornito i nuovi uffici.

Notaio: “Pronto, il signor Luca?”

Uff. Logistica:” Si sono io, buongiorno…con chi parlo?”

Notaio: “Sono il Notaio xxxx, si ricorda di me”

Uff. Logistica:” Ma certo! Come sta? Tutto bene? Come posso esserle utile?”

Notaio:” Si io sto abbastanza bene, chiamo per una delle scrivanie…che invece non si può proprio dire che se la passi”

Uff. Logistica:”Oh caspita! Cosa è successo?”

Notaio :” Completamente distrutta, piano divelto…gambe piegate”

Uff. Logistica:”Accidenti! Questa è la prima volta che sento una cosa del genere: oltretutto quello è un modello certificato da poco”

Notaio:” No! No! Non mi fraintenda non si è rotta da sola, né presentava difetti di alcun genere”

Uff. Logistica:”Per fortuna! Ma se devo essere sincero , un po’ lo sospettavo è uno dei nostri migliori prodotti…Ma cosa è accaduto di preciso?”

Notaio:”Guardi …lasciamo perdere, sarà già imbarazzante quando verrà il tecnico a rimontarla sempre se si può”

Uff. Logistica:”mmmhm se le gambe sono divelte andranno sostituite, e speriamo che il piano non si sia ammaccato…vediamo…ho un tecnico domani mattina dalle sue parti lo faccio passare così riordiniamo solo le parti danneggiate. Però, devo dire, mi ha incuriosito: non mi pare di aver sentito di trombe d’aria a Milano”

Notaio:”Ehm…nulla – risatina nervosa- due miei impiegati… si sono trattenuti oltre l’orario di lavoro…sa, maschio e femmina….Comunque domani non è possibile”

Uff. Logistica:”Eh sì…temo sarà un poco imbarazzante quando arriverà il montatore. Vediamo, va bene lunedì prossimo?”

Notaio:” Perfetto…e…ehm…confido nella sua riservatezza”

Uff. Logistica:””Ci mancherebbe, Notaio, vedrò di mandarle una persona discreta”

Notaio:” La ringrazio e a risentirci”

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mercoledì 15 luglio 2009

Il volto del Diavolo – parte IV: a immagine dell’uomo

S.Apollinare Nuovo Ravenna (VI secolo) Nei capitoli precedenti abbiamo visto i vari modi di rappresentare il Diavolo, in forma di belva, di creatura fantastica o di essere antropomorfo. In questo capitolo approfondiremo quest'ultima visione, ovvero il diavolo in forma umana o di animale antropomorfizzato. Una delle più antiche immagini del diavolo rimane quella in S.Apollinare Nuovo a Ravenna e non ha nulla di spaventoso, anzi è ancora un angelo, con tanto di aureola, qui simbolo di potere più che di santità (figura in alto). Oggi le cose sono un po’ cambiate e il diavolo, nell'immaginario collettivo è una sorta di dio Pan (corna, zoccoli, orecchie coda e parte inferiore ricoperta di peli) con l'aggiunta di ali palmate da pipistrello. Ma pensare che sia sempre stato così, sarebbe un errore. In realtà non esiste una definita iconografia del diavolo, non fosse perché la sua stessa natura è sempre stata piuttosto vaga ed ambigua. Non esistono, infatti, riferimenti biblici che ne descrivano le sembianze, e il suo stesso ruolo varia da avversario in competizione con la divinità (il “Principe di questo mondo”), a mero strumento della divinità stessa (il Satana di Giona), tuttavia, nei testi ebraici in realtà compare un suggerimento, in particolare nella parola שעיר (SA’YR), che Girolamo nella sua Vulgata (e da questa riportato nelle altre traduzioni anche recenti) traduce con “Satiri”, come in Isaia 34,14:
Gatti selvatici si incontreranno con iene, i satiri si chiameranno l'un l'altro; vi faranno sosta anche le civette e vi troveranno tranquilla dimora.
e ancora nel passo del Levitico 17,7:
Essi non offriranno più i loro sacrifici ai satiri, ai quali sogliono prostituirsi. Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione
o, con “Demoni”, come in 2Cronache 11,15:
Geroboamo aveva stabilito suoi sacerdoti per le alture, per i demoni e per i vitelli che aveva eretti.
rifacendosi a creature della mitologia cananea di natura malvagia identificabili, per l’appunto, con i Satiri.
In effetti l’immagine del demone-satiro-Pan ebbe fortuna per vari motivi, innanzitutto perché richiamava una divinità pagana negandone gli attributi positivi (Pan era essenzialmente una divinità bonaria) con fini quindi di evangelizzazione, ed contemporaneamente esaltandone quelli, nel frattempo divenuti negativi con il nascere e il successivo affermarsi della morale cristiana come ad esempio l’impulsività sessuale. XII sec St Lazare di AutunVa ricordato in tal senso l’importanza assoluta dell’iconografia nel mondo medioevale, laddove la scultura e il dipinto rappresentavano, di fatto gli unici metodi, oltre ovviamente a prediche e sermoni (omiletica), per parlare alle masse analfabete e per lo più superstiziose (nel senso di ancora legate a reminiscenze pagane). Era inevitabile, quindi, che si facesse riferimento a divinità del passato. Ma, come abbiamo detto, il diavolo-satiro non fu l’unica iconografia utilizzata. Nelle chiese romaniche abaziali francesi, infatti, nessuno degli innumerevoli demoni può essere, neppure lontanamente, ricondotto a tali figure. Si tratta invece di figure più o meno terrificanti, in atteggiamenti , pose ed espressioni grottesche, probabilmente pensate così, al fine di visualizzare l’imbruttimento dell’anima di fronte al peccato nonché rimarcare il confronto con la gioia estatica del Paradiso. In altre parole, bisognava che la rappresentazione del demonio fosse immediatamente comprensibile, assolvendo alla funzione deterrente e contemporaneamente di capro espiatorio. XV Sec Signorelli Mancando di fatto una descrizione ufficiale, nella figura del diavolo confluirono influenze del folklore di tradizioni precedenti (e coeve), dalle religioni pagane alle fiabe creando di fatto una varietà iconografica con pochi precedenti: i capelli variano da lunghi e scuri a serpentini, irsuti o foggia di fiamma; gli arti sono in genere lunghi e sottili, i tronchi rigonfi e, in odio e contemporaneamente in linea con lo stereotipo dell’ebreo, il naso adunco. Le ali, peraltro non sempre presenti, subiscono nel tempo, dal XII secolo circa, una trasformazione: retaggio della loro originaria condizione angelica, da piumate si trasformano in orrende ali da pipistrello. XII SecBasilica Torcello (VE) Il colore del diavolo è in genere nero, ma può apparire blu, come l’affresco nella basilica del Torcello, o viola, in genere a sottolineare la sua costruzione materica: aria scura, in contrapposizione al rosso del fuoco etereo con il quale si coloravano gli angeli buoni.
Il rosso in realtà diviene poi il colore più tipico del diavolo, ma solo nel tardo medioevo, in associazione alle fiamme infernali e al sangue. Non mancano d'altra parte diavoli marroni, o più soventemente grigi per relazionarsi alla morte e alla malattia.
Una cosa rimane invece costante: la nudità del diavolo, ma questo lo vedremo nel prossimo capitolo



Vedi anche:
Viaggio all’Inferno

Viaggio all'Inferno - seconda parte:

Viaggio all'Inferno - terza parte:

    martedì 14 luglio 2009

    Sciopero? No

    Dico quindi no allo sciopero, sebbene sia disgustato dal bavaglio che il DDL vuole mettere ai bloggers e alla Rete in generale. Perché di questo e null'altro si tratta, se non di limitazione della libertà che pur partendo da un assunto corretto (la tutela della dignità altrui) discrimina tutti e mette in mano a coloro che possono permettersi un pool di "Ghedina" di spadroneggiare anche in internet. Solo da un punto di vista di doveri e di pene, infatti i blog sono paragonati alle testate di stampa, mentre per quanto concerne i diritti che vantano giornali e televisioni, come ad esempio l'insequestrabilità del materiale informativo a seguito di denuncia, naturalmente non vi è traccia. Se un blogger non procede con un'immediata rettifica ( entro 48 ore dalla pubblicazione del testo contestato, e si parla anche di commenti altrui), verrà semplicemente sequestrato e chiuso, con buona pace di tutti gli altri contenuti ivi presenti e non considerabili offensivi.
    C'è di più: non è detto che 48 ore siano sufficienti ad un blogger che pur recepisce immediatamente la notifica, per verificare le ragioni della notifica stessa e rettificare. In altre parole se io scrivo qualche cosa che offende la sensibilità di qualcuno, e parlando di religione lo faccio spesso, se vengo querelato devo in 48 ore raccogliere informazioni tali da dimostrare di aver scritto il giusto, altrimenti il blog chiude indipendentemente dalle mie ragioni.
    Di fatto stanno cercando di curare l'influenza somministrando diossina.

    Perchè no allora?

    Perchè sono fondamentalmente un pragmatico e sono convinto che uno sciopero, per avere senso, deve produrre un danno anche a chi lo subisce. In questo specifico caso, invece temo dia semplicemente la possibilità al ministro Alfano e mandanti, di pregustare il controllo dell'informazione cui evidentemente mira.

    Perchè comunque dall'altra parte c'è una classe politica vecchia e inetta, non in grado di ascoltare le esigenze dei tempi e ragiona con vecchi metodi, per cui è meglio controllare. Non ascolteranno questo silenzio, come non ascoltano le voci dei cittadini ma solo le sirene delle loro esigenze.

    Perchè esistono altri mezzi per lottare e perché lo sciopero è stato abusato continuamente da un'altra casta , quella sindacale, facendo si che questo diritto perdesse di significato reale.

    Perchè, sono convinto che queste iene che ci governano hanno ancora una volta fatto i conti senza l'oste: non conoscono la Rete e le sue risorse e, evidentemente, neppure le loro, dato che una legge simile è praticamente inapplicabile, vista la vastità della rete stessa: un vero sciopero a mio avviso sarebbe una diffamazione di massa che bloccherebbe di fatto la magistratura per anni.

    Infine perché stupidamente, promulgando questo testo, stanno creandosi dei nemici: alla lunga pagheranno le conseguenze.



    lunedì 13 luglio 2009

    Informazione pseudoscientifica

    Non bastava dunque Voyager a riempire la testa vuota del telespettatore medio, le reti Mediaset hanno deciso di calare il cosiddetto carico da novanta con l’ultima improbabile trasmissione condotta dall’ancora più improbabile Enrico Ruggeri: Mistero. voyagerOra non mi dilungherò tanto sui contenuti, né è mia intenzione tentare di smascherare certe boiate proposte, non fosse altro perché persone molto più preparate di me si dilettano nell’analizzare minuziosamente filmati, dati proposti e quant’altro, sbugiardando o ridicolizzando di volta in volta le varie trasmissioni, nonché per mancanza di tempo.

    Ciò su cui voglio dissertare è invece il perché esistono certe trasmissioni.

    Voyager per sua stessa ammissione è un programma ai confini della conoscenza, il suo conduttore, Roberto Giacobbo sostiene che la scienza ufficiale dovrebbe mantenere una certa apertura mentale sugli argomenti dove la stessa non ha scoperte definitive. In sostanza se non è dimostrato il suo contrario allora una cosa deve essere per forza probabile, questo anche se la probabilità che possa essere è dello 0, 0000001%


    In linea di principio questo potrebbe essere corretto, sebbene discutibile, se non fosse che da un servizio pubblico sarebbe lecito pretendere che una qualsiasi divulgazione sia supportata da un qualche cosa che non sia pura fantasia.
    D'altra parte le storie di Voyager si sviluppano secondo un preciso schema:
    1. Quesito sensazionalistico, con voce fuori campo che assume toni da imminente catastrofe e filmati a corredo tratti da film.
    2. Dubbi sulle teorie scientifiche più probabili in grado di spiegare il fenomeno
    3. Prove, spesso improbabili, sulle teorie fantasiose che la scienza ufficiale non si è ancora premurata di smentire, o perché non ancora in grado o perché ritenute già di per se impossibili.
    4. Pareri di presunti esperti, spesso semplicemente interessati al fenomeno ma senza nessuna reale competenza comprovata
    5. Gran finale, dove a seconda della paccottiglia proposta c'è la smentita, o il rilancio dei dubbi, senza mai dimostrare o raggiungere una conclusione.
    Non ricordo chi ha fatto il commento a proposito dell'apertura mentale richiesta dal signor Giacobbo ma effettivamente sarebbe opportuno che non fosse così aperta da farne fuoriuscire la materia grigia!
    mistero Se era impensabile fare di peggio, le reti Mediaset hanno stupito il mondo inventandosi una trasmissione sui generis chiamata Mistero, dove gli autori non si preoccupano nemmeno del sopraccitato punto 5, ritenendolo assolutamente inutile. Il mistero infatti deve perdurare, nonostante la Scienza ufficiale abbia da tempo spiegato il fenomeno.
    In sostanza il programma estremizza Voyager, riportando quanto di più assurdo possa esserci, specie se è scabroso, pauroso o rivoltante. In altre parole un b-movie horror senza né capo ne coda, il cui unico scopo è trattenere il telespettatore quanto basta per arrivare al successivo stacco pubblicitario.
    Che lo scopo principale sia quello economico non vi sono dubbi, non fosse perchè attorno a questo nulla vi sono, oltre agli interessi pubblicitari, pubblicazioni di vario genere e persone che altrimenti avrebbero ben poco da fare.
    Va rimarcato, inoltre, che l'utilizzo di tale paccottiglia sia in un certo qual modo utile in tutti i sensi, specialmente in un format come Mistero e specialmente in ottica di una TV commerciale: innanzitutto non c'è alcun bisogno di verificare, con i costi che conseguono, le fonti, d'altra parte il reale scopo non è l'informazione, in secondo luogo, tanto più grande e sensazionale è l'argomento, tanto più vive saranno le reazioni, sia di coloro i quali si bevono tutto in modo acritico (in fondo l'ha detto la TV) sia di coloro che si dedicheranno alla controinformazione o, come il sottoscritto, alla critica, pubblicizzando (gratuitamente) di fatto la trasmissione e aumentando di conseguenza il bacino di telespettatori (e va da se di fruitori di pubblicità commerciale).
    D'altra parte tali trasmissioni si comportano più o meno come una malattia la cui cura è estremamente difficile, poiché gli ideatori utilizzano il consolidato sistema di ragionamento tipico del complottismo, secondo il quale se si ignorano i contenuti questi hanno libertà di far presa sulle menti più deboli e via via a salire, se si contrastano è perché in realtà c'è qualcosa da nascondere.
    Il tutto va poi calando nel contesto italiano o comunque contemporaneo, durante il quale abbiamo assistito ad un progressivo impoverimento dei contenuti televisivi, un deleterio gioco al ribasso, che fa leva sulle perversioni insite nell'uomo, per cui oggi la magica scatoletta è divenuta un florilegio di tette, culi, quiz, reality (?), e disinformazione di ogni genere. Uno strumento fallimentare, creato per essere veicolo di acculturamento rivelatosi un'arma instupidente, massificatrice. Ricordiamo, inoltre, che la trasmissione è su Italia 1, Tv dedicata ai giovani.
    Come uscirne allora? Francamente non ne ho idea.
    A me, personalmente, basta vedere la differenza nel metodo di trattazione di uno specifico argomento tra le trasmissioni di Piero Angela e figlio e quelle di questi famigerati format dalla mente aperta, senza dimenticare di sottolineare quanto trasmissioni come Quark, Ulisse ed affini siano tutt'altro che noiose. Un'altra strada potrebbe essere quella intrapresa da Tozzi ne La Gaia Scienza di LA7, dove adeguandosi al basso livello raggiunto, riporta il tutto in un ambito scientifico per lo meno accettabile.

    Il Falso Smascherato

    Nel mio vecchio blog, in un controverso post intitolato “Il nero che si addice ai preti”, dove si parlava di lavoro nero promosso dal Vaticano attraverso l’ORP (tanto per sottolineare quanto si predichi bene nelle encicliche e quanto si razzoli, o per lo meno si sia razzolato male nella realtà), commisi l’errore di non verificare alcune fotografie messe a corredo del post, che non avevano nulla a che vedere con il contenuto, ma che provocatoriamente dimostravano la collusione di certi personaggi della curia con i Regimi Nazi-fascisti della prima metà del secolo scorso; un altro tipo di “nero”, insomma.

    Tra le varie foto riportate ve ne era anche una con il giovane Ratzinger, attuale Papa Benedetto XVI, sorpreso e immortalato nel mentre si apprestava a salutare con un saluto romano.

    Ratzinger - foto manipolata

    La fotografia in questione ha tutt'oggi molto successo in internet, ma come vedremo nient’altro rappresenta se non un clamoroso caso di manipolazione.

    Voglio precisare che questa dimostrazione è stata già fatta nel vecchio “Pensatoio”, ma siccome la cosa è decisamente interessante e meritevole di diffusione, mi compiaccio di riportare il tutto anche qui.

    Il tutto nacque nell’ottobre dello scorso anno a seguito di una breve discussione nata nel blog Pseudoscienze Bibliche che riportava il senso del mio post (più precisamente invitava a leggerlo fornendo il link), dove il signor Alfredo mi si fece notare che la fotografia qui sopra riportata era frutto di una manipolazione: il giovane prete, a suo dire stava semplicemente officiando la Messa. Ratzinger 1La cosa mi colpì immediatamente e messo da parte quel briciolo di vanità (od orgoglio se preferite) decisi di approfondire ulteriormente la cosa. In attesa di trovare la foto originale e dissipare ogni possibile dubbio, presi ad osservare meglio la fotografia e immediatamente dovetti constatare quanto le parole del signor Alfredo avessero senso. La prima cosa che mi saltò all’occhio era l’inquadratura, decisamente atipica: da fotografo, benché amatoriale, non mi sarei mai sognato di proporre una fotografia del genere, con mezzo busto, una spalla tagliata, o con la testa che sfiora il margine, a meno che non desiderassi proporre una composizione artistica (peraltro comunque discutibile); Ratzinger 2ma era evidente che la foto in questione non aveva mire artistiche ma di semplice documentazione. Seguendo il suggerimento del signor Alfredo, con rinnovato senso critico, mi balzarono subito all’occhio i paramenti sacerdotali, in particolare la stola (evidenziata in rosso nella foto sopra) e, dietro il prete, quello che, senza dubbio poteva essere il basamento di un candelabro (evidenziato, nella foto accanto in giallo), o per lo meno un arredo da altare, il che dava anche una precisa ambientazione al documento.

    Rimaneva poi la postura del giovane Ratzinger. Ratzinger 3Sulla destra come ben evidenziato dalle linee azzurre nella foto qui sotto, la spalla era decisamente inclinata da cui era logico supporre che anche l’altro braccio fosse, al momento dello scatto, tenuto alto, lasciando chiaramente intendere che la foto in questione mirava a ritrarre il giovane prete nel momento della benedizione del pane e del vino, il momento topico della funzione cristiana.

    Rimaneva da trovare l’originale che provasse le mie elucubrazioni e ancora fu preziosissimo il mio interlocutore il quale mi mandò il link della foto che riporto qui sotto insieme ai dovuti ringraziamenti.

    Ratzinger originale

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